Dopo l’edizione del centenario, sabato 26 ottobre tornano a Salò gli Agonali del Remo della Canottieri Garda, una delle più antiche manifestazioni italiane di canottaggio con barche 8+, composte cioè da equipaggi con 8 vogatori e un timoniere.
L’evento è stato presentato nei giorni scorsi al MuSa – Museo di Salò dal presidente della Canottieri Marco Maroni, accanto al sindaco Francesco Cagnini e ad Andrea Maggioni, presidente di Salò Promotion e vice presidente di Visit Brescia. A fare gli onori di casa Alberto Pelizzari, Presidente della Fondazione Opera Pia Carità Laicale Mu.Sa, e la direttrice del museo Lisa Cervigni, che ha sottolineato il legame tra il circolo sportivo e l’istituzione gardesana, a cui spetta il compito di custodire la preziosa Coppa del Liutaio, che un tempo veniva assegnata alla squadra vincitrice degli Agonali. Considerato all’epoca uno dei trofei sportivi più belli mai creati, ideato e donato da Gabriele D’Annunzio e realizzato dall’argentiere Renato Brozzi, è custodito oggi proprio nel museo salodiano, dove può essere ammirato dai visitatori.
La connessione tra storia e promozione del territorio è stata evidenziata anche dal sindaco Cagnini. “Il MuSa rappresenta un vanto per la città di Salò, perché oltre a custodire e tutelare opere di indubbio valore artistico contribuisce a valorizzarle mantenendo vivo il legame con il nostro territorio e la sua storia. La collaborazione con la Canottieri Garda per gli Agonali del Remo rappresenta un esempio tangibile di questa attitudine virtuosa”.
A metà tra l’evento sportivo e la rievocazione storica, per la provincia di Brescia gli Agonali sono anche un’importante occasione di promozione del territorio e un motore di attrazione turistica. Lo ha ricordato Andrea Maggioni, grande appassionato della storia della manifestazione, che ha visto in Gabriele D’Annunzio uno dei promotori più illustri e “un ideatore ante literam del turismo sportivo sul Lago di Garda”.
Sportivi e appassionati che affolleranno il lungolago di Salò troveranno ad accoglierli anche un’elegante poltrona. Con la seduta in morbido velluto rosso e l’intelaiatura finemente dorata, è la riproduzione di quella preparata per Gabriele D’Annunzio nel 1923, in occasione della prima edizione degli Agonali del Remo. Giunto alla tribuna d’onore, davanti al Bar Italia, il Vate si accorse però che solo per lui era stata preparata una comoda seduta, mentre al resto del pubblico sarebbe toccato restare in piedi. Con un gesto plateale prese dunque la poltrona e la scagliò nel lago, dichiarandosi ben saldo sulle gambe e suscitando così l’entusiasmo degli altri spettatori. L’episodio è uno degli aneddoti più curiosi nella lunga storia degli Agonali e conferma il fortissimo attaccamento del poeta all’evento di cui fu ideatore e patrono.
La formula dell’evento prevede una fase eliminatoria, che servirà a comporre il tabellone dei quarti di finale, con sfide a match race che vedranno contrapporsi due barche per volta fino alle semifinali e finali. Un format coinvolgente anche per un pubblico non esperto, con prove brevi e avvincenti su un percorso di 400 metri. Per rendere ancora più spettacolare la gara, quest’anno accederanno alla finale 3 imbarcazioni. Campo di gara, il tratto di lago che va dal Duomo di Salò al Bar Italia, dove si affronteranno gli equipaggi provenienti dai circoli di tutta Italia.
La novità dell’edizione 2024 è la presenza delle squadre femminili, che gareggeranno a bordo dei velocissimi 4 di coppia per conquistare la nuova Coppa delle Rose.
Appassionatosi alle regate di canottaggio che la Canottieri Garda organizzava nel Golfo di Salò, Gabriele D’Annunzio, sollecitato anche dal suo medico curante, il dottor Antonio Duse, e dall’allora presidente della società cav. Antonio Filippini, decise di assumerne il patrocinio. Dal 1923 le regate presero così il nome da lui coniato di “Agonali del Remo” e la manifestazione venne dotata di una preziosa coppa in argento massiccio, destinata a outriggers ad 8 vogatori e timoniere seniores, da disputarsi ogni anno nel Golfo di Salò, su di un percorso di 2000 metri e da assegnarsi definitivamente alla società che l’avesse vinta per tre anni anche non consecutivi.
L’esecuzione della coppa venne assegnata da D’Annunzio al suo argentiere di fiducia Renato Brozzi di Traversetolo che nel maggio del 1924 riuscì a consegnare l’opera compiuta. Fu lo stesso D’Annunzio a illustrare il significato spirituale del trofeo con queste parole: “…questa Coppa è tra le più nobili opere di Renato Brozzi e tra le più significative. Gli arditi simboli sembrano porre le vostre prove sotto l’auspicio dell’insigne liutaio che, per diritto di gloria dà il suo nome a Salò. Essa non è rostrata come le antiche corone dei vincitori navali; ma, a guisa di rostro, reca a poppa e a prua del palischermo d’argento il manico del violino col suo bel riccio. E i remi si tramutano in ali, quasi annunciando il prodigio del vostro ardore. Dei remi facemmo ali al folle volo. Così questa coppa vi insegna e vi incita ad accordare il vostro remeggio secondo il più costante e il più severo dei ritmi. Essa vi rammenta, in ritmo, che voi siete per volare nelle acque di Gasparo da Salò. Il perfetto palischermo da corsa, il canotto sottile, nella sua leggerezza ed esattezza richiede al costruttore qualcosa dell’arte di un grande liutaio, qualcosa dell’arte di Gasparo”.
Dopo 28 edizioni degli “Agonali del Remo”, in cui nessuna società seppe aggiudicarsi questo ambito trofeo, la Coppa del Liutaio venne definitivamente assegnata alla Società Canottieri Garda di Salò ed oggi fa parte del suo stato patrimoniale.