Gocce di storia e un percorso trekking ad anello con partenza da Gavardo. Amare i luoghi dove si vive è una gran cosa, stimola a conoscere e a capire il passato e il presente. Gavardo terra di mezzo, ricca di grande storia e ancor oggi di studiosi storici importanti. Chiamato fin dal medioevo La Porta della Vallesabbia.

Fin dalla preistoria vi sorgevano due fortificazioni o castellieri o castelli: una a S. Martino e l’altra posta sotto S. Pietro in Monte, in località Laversone, più tardi, se ne aggiunse un’altra in località “I castelli”, sulla sinistra del Chiese. Strade e fortificazioni univano una serie di località che, diedero luogo ai primi nuclei abitati della zona di Gavardo, una specie di mezza luna che aveva i suoi punti saldi nel monte Budellone, nell’altura di Doneghe e di Sopraponte, il monte Magno Selvapiana, nel’anfiteatro morenico di Soprazocco, fino ai terrazzi della Faida e alla collina di S. Martino in Rampeniga.

Gavardo fu comunque centro di un Pagus (il termine latino pagus fa parte del lessico amministrativo romano e stava ad indicare, una circoscrizione territoriale rurale di origine preromana e poi romana, accentrata su luoghi di culto locale pagano prima e cristiano poi.), con un’importante mansione sulla Via che da Brescia portava alla Valsabbia. La pieve cristiana che allungò la sua influenza su Muscoline, Vallio, Prandaglio, Villanuova, Soprazocco, Sopraponte, Castrezzone. Sia a difesa dalle invasioni barbariche, sia a presidio delle bonifiche operate dai monaci, venne poi costruito un Castrum (borgo fortificato) che doveva sorgere nella zona compresa tra le ora: vie Elisa Baldo, via Fossa e tra le vie Mangano e la sponda sinistra del Chiese.

Nel secolo X si andava formando a Gavardo con un insieme di vaste proprietà anche il feudo vescovile. Gavardo fu, comunque, uno dei più grandi e unitari feudi vescovili, anche per la posizione strategica, protetto dal Chiese e dal primitivo Canale e che poteva sbarrare la strada fra il Garda e Brescia. Queste sono solo alcune annotazioni rispetto a un percorso ricco di storia.

Trekking ad anello

In compagnia di un’amica, inizio questa nuova avventura e di un ulteriore studio territoriale. Con partenza da Via degli Alpini raggiungiamo dapprima via del Signuri’ e seguendo le prime frecce e i segnavia di continuità Cai arriviamo a Monte Paina, Rode, Casina S. Filippo, da qui decidiamo di intraprendere un sentiero in fase di costruzione per discesa Mtb, molto bello, ma piuttosto impegnativo, scendiamo verso Borzina per poi risalire a Rampenaga inferiore e superiore, per ritornare verso Monte Paina e successivamente al punto partenza di Via degli Alpini.

Info :

Partenza e arrivo in Via degli Alpini 

Dislivello di partenza 203 mt

Max punto di altitudine 629mt

Difficoltà Turistica/” Esperti “

Durata in movimento 4 ore e 50 mn

Alcune pause sono state fatte per fotografie e mangiucchiare qualcosina Totale ore 5 ore e 40 minuti.

Devo fare i complimenti per chi sta segnando piu’ o meno bene i sentieri vicino casa, (servono alcuni accorgimenti per dare maggiore sicurezza a chi in futuro deciderà di frequentare anche questa sentieristica senza la paura di perdersi) darà modo a molte persone che vogliono conoscere il territorio di casa nostra, in totale tranquillità. Alla prossima descrizione di Gocce di Gavardo e un percorso di trekking ad anello. Per informazioni più dettagliate consulta la pagina facebook di Sonia Piccoli.