Rinunciare ad un’esperienza del genere non è certo facile: la rinuncia significa infatti riduzione sia di abilità tecniche, sempre da allenare, sia di benessere e soddisfazione personali.

Con la consapevolezza della fatica che un apneista sostiene nel sospendere la pratica che ama, incontro l’ingegnere Daniele Colosio, nato a Gavardo nel 1993 e apneista di vecchia data.

Daniele si racconta volentieri.

Fin da ragazzo, Daniele studia uno strumento a fiato, la tromba, al Conservatorio di Brescia e acquista capacità che gli consentono di entrare a far parte di gruppi come i “Five T Brass” e l’orchestra “Brixiae Harmoniae”. Ma l’esperienza di dominare il proprio respiro lo avvia presto alla pratica dell’apnea.

Inizialmente, all’età di 16 anni, Daniele si dedica alla pesca in apnea. Poi, dopo l’iscrizione a un corso di apnea presso la società Tritone Sub di Desenzano, comincia a fare dell’apnea il suo sport di riferimento. Dal 2015 si specializza nel Tiro al Bersaglio Subacqueo, una disciplina da svolgere in piscina e articolata in quattro specialità (tiro libero, biathlon, super biathlon, staffetta); in tutte, con appositi fucili subacquei, l’atleta deve colpire un bersaglio fisso dopo aver effettuato un percorso subacqueo.

Daniele arriva presto al risultato. Nel 2017 stabilisce il record italiano di Super Biathlon, che tuttora detiene. Nel 2018, ai campionati italiani di Cagliari, arriva secondo nel Super Biathlon e primo nel Tiro Libero stabilendo anche il record del mondo. Nel 2019 a Latina si riconferma campione italiano di Tiro Libero e vince la Coppa Italia insieme ai compagni di squadra.

A gennaio 2020 Daniele migliora le sue prestazioni qualificandosi per il campionato italiano previsto per il mese di giugno dell’anno 2020. E, proprio in vista della prova di giugno, nel corso dei primi mesi del 2020 Daniele si allena molto.

L’emergenza sanitaria in atto in Italia e nel resto del mondo lo costringe, però, al riposo forzato. Come molti altri, il nostro apneista non può più allenarsi ed è costretto a ripensare il suo futuro sportivo. La cosa non è facile: i progetti sfumano e gli obiettivi vengono ridimensionati.

Daniele, però, affronta l’imprevisto con saggezza: “Ero convinto di vincere alla grande ed il mio progetto è sfumato. Tuttavia sono ancora vivo. Penso a chi è costretto a vivere in spazi ridotti e mi sento fortunato. Faccio esercizi a corpo libero e medito; la meditazione in particolare mi aiuta a rigenerare corpo e mente così da sostenere con più serenità il cambiamento e le avversità del presente. D’altra parte, nell’apnea conta la componente sia fisica sia mentale.”

Daniele aggiunge: “Continuo a ripetermi che, in questo periodo così difficile, il mio problema è soprattutto quello di non poter allenarmi; ciò vuol dire che posso accettare con una qualche serenità la mia attuale situazione.”

Affido alle parole di un nostro concittadino ciò che tutti coloro che sono in salute possono cercare di ripetersi, per continuare il ritiro forzato tra le mura domestiche. Per tutti noi alcuni progetti sono diventati irrealizzabili, altri sono stati stravolti, altri si sono ridimensionati, altri ancora sono rinviati a tempi indeterminati, altri sono spariti del tutto.

Ma bisogna conservare la fiducia.

E’ quello che anch’io continuo a ripetermi, sempre pensando con affetto a chi negli ultimi mesi ha dovuto affrontare anche dolorosi lutti personali.

 

Luisa Maioli