Il primo settembre di ottanta anni fa. All’alba di venerdì 1° settembre 1939, mentre un’afa pesante ancora estiva ristagnava su Berlino, l’esercito tedesco occupava la Polonia e dava inizio alla seconda guerra mondiale.

Nonostante i mesi e i giorni precedenti i contrasti tra la Germania, da un lato, e la Gran Bretagna, la Francia e la Polonia, dall’altro, fossero arrivati al culmine per la questione di Danzica, rivendicata come propria dal Reich, la guerra che iniziò in quel lontano mattino sembrò all’inizio che potesse ancora essere fermata.

Ma così non avvenne: la guerra iniziata allora terminò in Europa l’8 maggio 1945, con oltre 39 milioni di vittime civili e militari e lasciandola cambiata per sempre.

In Italia i giornali del 2 settembre, secondo le indicazioni ricevute, cercarono di non allarmare i cittadini. Ma titoli come «Le principali norme che devono essere adottate per la protezione antiaerea dei fabbricati», apparso sul “Popolo di Brescia”, diffusero tra i lettori non poche preoccupazioni per il futuro: se così veniva pubblicato sui giornali la guerra avrebbe forse riguardato anche l’Italia alleata della Germania. Così, invece, non avvenne subito.

Rolando Anni