Il vino gardesano registra + 9,5% nel mercato interno. “Il modo di comunicare è fondamentale per intercettare il pubblico” ha commentato il Direttore del Consorzio Tutela Lugana DOC Edoardo Peduto.

Tanti i visitatori allo stand consortile della denominazione lombardo veneta, più di 100 le etichette assaggiate, grande successo per il talk sull’enoturismo. Un inizio di Vinitaly entusiasmante per il Consorzio Tutela Lugana DOC, con tanti operatori e Lugana lovers che si sono recati allo stand sin dalle prime ore di apertura della fiera per assaggiare la nuova annata 2023, che spicca per sapidità e complessità organolettica. La grande freschezza del Lugana DOC, la facilità di abbinamento anche a piatti di alta cucina, la connessione con un territorio caratterizzato da meraviglia e convivialità come il Lago di Garda, sono i tratti distintivi che fanno di questo vino bianco uno dei più apprezzati a livello internazionale, ma anche nel Belpaese. Come si evince dalla ricerca sulla GDO di Circana, la denominazione cresce del 9,5% in termini di volume e del 16,6% in valore per quanto riguarda il mercato nazionale.

Apprezzamento non solo sulla tavola, ma anche da parte delle migliaia di turisti che ogni anno visitano le Terre del Lugana per scoprire cosa si cela dietro questo eccellente prodotto. L’enoturismo negli anni è diventato un asset centrale del sistema economico, intercettando un turismo alto-spendente e curioso, dove sono i giovani a trainare questa tendenza. 

Ed è proprio a questo tema che il Consorzio ha voluto dedicare il talk “Lugana da scoprire: enoturismo e nuove opportunità”. Durante il seguitissimo talk sono stati delineati i fattori di successo di quei territori che sono stati in grado di intercettare e comprendere le esigenze di un visitatore sempre più informato, con grande desiderio di approfondire le tematiche e la storia delle persone che lo vivono e ne coltivano le viti. “Il valore dell’enoturismo - spiega Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia - è quello di permetterci di raccontare la storia e l’unicità di un territorio attraverso vini e piatti in abbinamento. Chi viene a trovarci non è un cliente ma un ospite, e questo permette di trasferire il capitale umano che c’è dietro a ogni calice. Siamo diventati

Subito dopo la conferenza, alle aziende socie del Consorzio è stata consegnata una targa per aver aderito ai 10 punti del Manifesto sull’enoturismo in Lugana, che definisce le linee guida per creare un’esperienza di valore per l’enoturista in cantina. Dalla formazione, alla digitalizzazione fino alle sinergie con il territorio, un decalogo essenziale per tutte le aziende. 

“L’attività enoturistica - dichiara Fabio Zenato, presidente del Consorzio del Lugana Doc - è diventata centrale per tante nostre aziende, permettendo servizi di alta qualità sia in campo ristorativo che di accoglienza alberghiera. Il nostro decalogo è un patto col territorio per far sì che il turista riceva un’esperienza a 360 gradi. Un racconto che fa parte della nostra quotidianità, fondamentale per parlare della nostra storia, del nostro impegno e della passione che ognuno di noi mette per portare il Lugana in tutto il mondo".