Il giudice Albertano e il caso della scala senza fine è il quarto romanzo “medievale” di Giustacchini, che questa volta ambienta le indagini dell’investigatore bresciano a Rudiano, terra di confine e di feroci battaglie. Nella cittadina vive un’anziana cugina di Berengario, amico storico del giudice, che riferisce un suo sogno inquietante circa la presenza in quella terra di un empio fra gli empi, annunciata dall’aquila messaggera di Dio in un antico inno. Puntualmente, il delitto preannunciato si compirà e il giudice riuscirà come sempre a dipanare una matassa intricata giungendo a una soluzione sorprendente del caso. 

Nel corso della serata la Schola gregoriana Santa Cecilia, diretta da Giuseppe Fusari, eseguirà brani di musica dell’epoca, tra i quali l’Inno dei bresciani per la battaglia della Malamorte, cui si fa riferimento nel romanzo. Il brano è stato ricostruito filologicamente dallo stesso Fusari, su un testo del XII secolo inneggiante alla vittoria dei bresciani contro i bergamaschi nella battaglia di Rudiano, o della Malamorte, nel 1191.