“Trouble town” è il titolo dello spettacolo ideato e realizzato interamente dalla compagnia Gl’improvvisati, con la regia di Elena Ferrari e Valeria Gennari. Racconta la vita piuttosto movimentata e ricca di intrighi degli abitanti di una piccola città in cui si intrecciano numerose vicende con diversi protagonisti. L’iniziativa, patrocinata dal Comune, è promossa dall’Associazione Genitori Mazzano che da alcuni anni si muove con vivacità sul territorio, organizzando eventi dedicati non solo a genitori e adulti in generale, ma anche ai ragazzi e alle loro famiglie. Lo spettacolo di domenica, per esempio, è rivolto a tutti e ha un valore aggiunto rispetto alle altre manifestazioni in calendario.

Si tratta infatti di un esperimento che nasce dal desiderio di incontro e confronto fra adolescenti e giovani con storie diverse e diverse abilità. Il gruppo 2002 dell’oratorio di Gussago lo scorso anno ha infatti trattato il tema della diversità nel suo percorso di formazione, ma una simile materia non poteva limitarsi a essere oggetto di discussione senza alcun risvolto pratico. Poste le basi per la formazione di un gruppo integrato, i ragazzi hanno dunque conosciuto alcuni loro coetanei del Centro abilitativo per minori Francesco Faroni, gestito da Fo.B.A.P. Onlus (Fondazione Bresciana Assistenza Psicodisabili), fondazione non nuova a progetti di laboratorio teatrale.

L’idea centrale si fonda sulla convinzione che il teatro è anche un luogo di socializzazione e di libera espressione per tutti, abili e disabili. Nella cornice protetta della finzione si possono di volta in volta esprimere o contenere emozioni, affidarsi agli altri, provare ruoli nuovi e imparare a collaborare, il tutto in un clima di empatia che arricchisce tutti. «Il percorso - precisano i responsabili del progetto - parte da una ricerca espressiva, sul corpo e sulla voce, attraverso vari giochi relazionali e conduce alla creazione di scene teatrali improvvisate o semi-improvvisate. Nel nostro modo di fare teatro le differenze si appiattiscono e sul palco le diverse abilità non si notano».

Il pubblico vedrà dunque un gruppo di attori affiatato, con ospiti, educatori e giovani volontari che hanno saputo percorrere insieme la strada dell’integrazione con creatività ed entusiasmo, facendo tesoro dei punti di forza di ognuno e della voglia di mettersi in gioco di tutti. 

Giovanna Gamba