Il Console, dopo i convenzionali ma non scontati apprezzamenti al territorio e alla tradizione culturale bresciana ha ricordato che l’India è un interlocutore fondamentale per un Paese esportatore come l’Italia. Il legame tra India e Italia è di lunga data ed ora che essa cresce a ritmi superiori al 7 per cento (con previsione di arrivare presto alla doppia cifra), è importante che i rapporti economici fra i due Paesi siano sempre più significativi. Il Governo Modi ha previsto 25 settori dell’economia per i quali sarà previsto un sostegno particolare alle aziende straniere che vorranno investire, fra questi, certamente interessanti per noi: l’agroalimentare, il metallurgico, il tessile, l’automazione, la finanza.

Secondo i dati della Banca Mondiale il Prodotto interno lordo (Pil) dell’India nel 2017 ha per la prima volta nella storia superato quello della Francia: 2.597 miliardi di dollari contro 2.582. L’India è così diventata la sesta potenza economica mondiale dietro a Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania e Regno Unito. Da ieri tre delle sei più grandi economie del mondo sono asiatiche (l’Italia è nona).

L’India è certamente ancora per alcuni aspetti un Paese povero e popoloso di 1 miliardo e 324 milioni di abitanti, nel quale il reddito medio annuale è di appena 7.055 dollari. Già nel 2027, cioè fra appena nove anni, sempre secondo i dati della Banca Mondiale, l’India diventerà la terza potenza economica del pianeta dietro agli Stati Uniti e alla Cina.

Il sorpasso dell’India sugli Usa è previsto per il 2032. In quell’anno tre dei primi quattro posti della classifica mondiale del Pil saranno occupati da paesi asiatici: la Cina prima, l’India terza e il Giappone quarto. L’Italia sarà scesa dal nono posto di oggi al tredicesimo. Quello che più colpisce è la rapidità con cui stanno avvenendo questi cambiamenti nelle gerarchie economiche mondiali: nel 2009, appena 9 anni fa, il Pil dell’India era 1.324 miliardi di dollari, cioè la metà di quello che è oggi. Ancora nel 2004 il Pil della Cina era identico a quello dell’Italia, oggi è quasi sei volte più grande: 11.221 miliardi di dollari contro 1.939.