Tra i progetti per il rinnovamento della casa di riposo, l’idea di aprire un bar nei suoi locali è senza dubbio una delle più brillanti, per l’obiettivo dichiarato di portare la comunità verso i suoi anziani. Il bar inaugurato ieri è infatti un luogo di incontri aperto a tutti, non solo agli ospiti della struttura e ai loro parenti in visita: chiunque potrà infatti andare a bere un caffè al Bar 512 e cogliere l’occasione per fare quattro chiacchiere con gli altri avventori o salutare chi non vedeva da tempo. Luogo di incontro e svago, dunque, ma anche di socializzazione e integrazione.

L’iniziativa nasce dall’azione sinergica della Fondazione Casa di Soggiorno per Anziani e delle cooperative sociali Opificio 512, che si occupa dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, e La Sorgente, impegnata da anni nel mondo della disabilità. La gestione del bar sarà affidata a personale formato da Opificio 512 e ciò renderà ancora più inclusiva la realtà appena avviata.

All’inaugurazione erano molte le autorità presenti, segno dell’attenzione verso una proposta nuova che potrebbe diventare un avamposto per altri progetti simili. I vertici della Sanità bresciana erano rappresentati da Claudio Vito Sileo e Frida Fagandini, rispettivamente direttore generale e direttore socio-sanitario di ATS Brescia. Per l’amministrazione comunale hanno fatto gli onori di casa il sindaco Giovanni Cottini e l’assessore ai Servizi Sociali Graziella Vedovello; con loro Gianbattista Guerrini, presidente della fondazione Casa di Soggiorno per Anziani Onlus, riconfermato alla guida dell'istituto proprio in questi giorni. Erano inoltre presenti il parroco don Franco Dagani e il maresciallo dei carabinieri Maurizio Caserta. Il consigliere regionale Gianantonio Girelli ha sottolineato con la sua presenza la rilevanza di un modello da far conoscere al di fuori dei confini comunali, in realtà più ampie e articolate.

Il sindaco Cottini ha ricordato ai presenti il grande affetto dei bedizzolesi nei confronti della casa di riposo, augurandosi che il nuovo luogo di ritrovo diventi occasione di suggellare rapporti già avviati e stimolo a stringerne di nuovi, rendendo più frequenti le visite alla struttura. Da parte sua, il presidente di ATS Sileo ha evidenziato il ruolo del bar come luogo di vita, invitando perciò a "vivere" gli spazi che non sono solo luogo di cura, ma anche di leggerezza, incontro e arricchimento reciproco.

Giovanna Gamba