Venerdì 25 aprile alle 20:30, presso il Teatro Salone Pio XI, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione andrà in scena lo spettacolo "L'ultimo inverno, voci ed episodi della Resistenza in Valle Sabbia", scritto da John Comini. Ingresso libero.

Partendo dalle straordinarie pagine scritte da Angio Zane di Salò nel suo libro “Guerrigliero”, in cui l'autore racconta il taccuino della Brigata Perlasca, il Teatro Poetico Gavardo ha rielaborato voci ed episodi della resistenza in Valle Sabbia, illuminando soprattutto l’ultimo inverno di guerra. Nella rappresentazione, in cui il coro La Faita diretto dal maestro Valerio Bertolotti fa da “colonna sonora”, sono raccontati anche la morte di Emiliano Rinaldini e l’eccidio di Provaglio Valsabbia.

Scritta da John Comini, la rappresentazione ha come interpreti Andrea Giustacchini, Paola Rizzi, Enrico Giustacchini, Rosa Micheli, Luca Lombardi, con il Coro “La Faita” e l’organizzazione di Peppino Coscarelli. Al sax Maurizio Abastanotti. 

Lo spettacolo era stato rappresentato dal Teatro Poetico Gavardo (vi partecipava anche il caro Renato Meloni) la sera del 24 aprile 2005, proposto e finanziato dall’Assessorato alla Cultura di Gavardo nella persona dell’avvocato Marco Piccoli, che nel dépliant illustrativo aveva scritto: “Nel 60° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, l’Amministrazione Comunale ha inteso promuovere un evento che possa farci ritrovare il filo della memoria, in un percorso di continuità con le iniziative per ricordare il tragico bombardamento di Gavardo del 29 gennaio 1945... Abbiamo la convinzione che il 25 aprile non possa essere il vessillo di una fazione, bensì rappresenti, anche oggi, la doverosa ed incessante reazione delle coscienze alla sfida contro i valori e la dignità dell’uomo. Ci piacerebbe allora che molti giovani, anche attraverso la rappresentazione programmata, conoscessero, ricordassero, ascoltassero le voci della resistenza bresciana cosicché divenga possibile comprendere che ‘Ribelli per amore’ si può essere pure ai giorni nostri”. 

Nella rappresentazione ci sono anche i racconti di donne della Resistenza. “Sono spesso le donne a pronunciare, senza mediazioni, il desiderio di pace. Relegate ai margini della guerra, incarnano l’ipotesi ostinata e quasi clandestina di una civiltà alternativa, libera dal dovere della guerra. Sono convinte che si potrebbe vivere in un mondo diverso, e lo dicono” (A. Baricco). 

I brani dello spettacolo sono frutto di una ricerca fatta su numerosi testi, scritti da Angio Zane, Antonio Fappani, Caterina Rossi Tonni, Rolando Anni, Marcello Zane, Matteo Faberi, Piero Gerola, Delfina Lusiardi, Gianni Sciola, Maria Rosa Amboni, Lina Tridenti e Lino Monchieri, oltre che da pubblicazioni dell’ANPI e dell’Istituto storico della resistenza bresciana.