In occasione del 25 aprile vi proponiamo una riflessione della Professoressa Claudia Baldoli dell'Università Statale di Milano. Bresciana, la prof. Baldoli ha insegnato per lunghi anni in università inglesi.

Il 25 aprile si ricorda la lotta vittoriosa della Resistenza all’occupazione tedesca e alla dittatura fascista. Non saremmo cittadini democratici ignorando questa commemorazione. 

Come ha spiegato lo storico Claudio Pavone, la Resistenza è stata guerra di liberazione contro l’invasore nazista, guerra civile contro i fascisti e guerra di classe: l’ultima fase iniziò con lo sciopero pre-insurrezionale il 18 aprile; a quella fase e ad altre fasi della Resistenza parteciparono operai e contadini, fu una guerra popolare.

Come al solito, anche quest’anno la destra vorrebbe trasformare il 25 aprile in qualcos’altro, proponendo questa volta di commemorare invece le vittime del coronavirus e i caduti di tutte le guerre. Ma il 25 aprile riguarda la liberazione, i partigiani combatterono per liberare l’Italia dalla dittatura, i fascisti erano alleati di Hitler e combattevano per mantenerla. Tra queste due posizioni non può esistere pacificazione.

Per quanto riguarda il parallelo fra quel momento e quello che stiamo vivendo oggi, ci sono differenze storiche oggettive fra una guerra e una pandemia. Alcuni sentimenti però posso essere simili. La memoria storica può esserci utile nel ricordare alcuni valori di cittadinanza necessari anche per affrontare il momento attuale: impegnarci in gesti di solidarietà, verso chi è colpito dalla malattia ma anche verso chi ha perso il salario e il lavoro (ricordiamo che la crisi non colpisce tutti nello stesso modo e sta aumentando le differenze di classe); infine, collaborare e partecipare.

La partecipazione alle iniziative organizzate sui social media per il 25 aprile, come quelle indette dall’Istituto Parri e dagli altri istituti per la storia della Resistenza in tutta Italia, vuol dire ribadire i principi di quella lotta, applicandoli al momento che stiamo vivendo.

Quindi staremo a casa ma lo festeggeremo lo stesso e con lo stesso significato, mantenendo il contatto con quel momento fondamentale della nostra storia e con la realtà di oggi.

Claudia Baldoli