Inaugurata il 12 marzo e in programma fino all’11 settembre, la mostra antologica Anselmo Bucci. Ritorno al Vittoriale ospiterà martedì 17 maggio alle ore 17 la storica dell’arte Elena Pontiggia nelle stanze di Villa Mirabella, all’interno del Parco del Vittoriale degli Italiani, in un’inedita lectio a commento delle opere del grande “artista totale” del Novecento italiano.


Autrice dei testi del catalogo della mostra assieme al Presidente Giordano Bruno Guerri – edito da Silvana Editoriale - e grande esperta di arte tra le due guerre, Elena Pontiggia accompagnerà i visitatori lungo il percorso artistico di Anselmo Bucci di fronte alle oltre trenta opere esposte, un terzo delle quali inedite, provenienti da raccolte pubbliche e private.


La mostra - curata da Giordano Bruno Guerri in collaborazione con l'Archivio Anselmo Bucci di Monza - racconta infatti con sguardo contemporaneo la vicenda pittorica e la personalità dell’artista che attraverso questa si rivela, svelandone le diverse sfaccettature, lo spessore intellettuale, la visione culturale e il ruolo di assoluto protagonista del Novecento italiano. 


Circa trenta opere scelte introducono dunque il visitatore alla scoperta del pittore, in un arco temporale che copre quasi quarant’anni di attività, dal 1908 al 1946. Apre il percorso un inedito del 1908 (studio per Jeunesse, tempera su tela) realizzato a Fossombrone durante una pausa del suo soggiorno parigino e da sempre gelosamente custodito nello studio dell'artista, come documentato da svariate fotografie. L’esposizione si chiude con un dipinto del 1946, Il dono americano, assente dal circuito espositivo da sessant'anni, opera di amara ironia che nella sua composizione sembra costituire un'anticipazione della pop art. A connettere questi due estremi, i tre momenti salienti del suo percorso artistico: la stagione giovanile parigina, che lo formerà come pittore dalla forte radice post-impressionista, nonché come raffinato ed efficace incisore, portandolo a divenire “il più francese dei pittori del Novecento”, come verrà definito; l'adesione al sarfattiano gruppo dei "sette pittori del Novecento italiano" (movimento che gli deve il nome) - poi "Novecento Italiano" - periodo pittoricamente più alto; e, infine, il definitivo rientro a Milano nel 1935. Chiude il percorso espositivo, in una sala a parte, una raccolta di documenti storici inediti e di fotografie d'archivio che ritraggono l'artista durante il suo intenso vissuto e che, oltre a contestualizzarne il racconto pittorico, permettono un ulteriore livello di approfondimento dando corpo a una “rassegna intima”, dalla lettura in bianco e nero.

L’ingresso a Villa Mirabella sarà libero per tutti i partecipanti alla conferenza.