Lonato ha ospitato la prima uscita pubblica di Mario Desiati all’indomani della vittoria del Premio Strega 2022 conseguita dal suo romanzo “Spatriati” (Einaudi). A meno di 24 ore dalla proclamazione avvenuta nel Ninfeo di Villa Giulia a Roma, il 45enne scrittore di Martinafranca è stato accolto nei giardini della Casa del podestà, sede della Fondazione Ugo Da Como.

L’intervento di Desiati rientrava nel programma di Essays, il progetto che prevede la residenza a Lonato per un mese di traduttori di saggistica italiana: quest’anno sono ospitati cinque traduttori provenienti dagli Stati Uniti e dal Canada. In una cornice splendida, con affaccio sul centro storico di Lonato, davanti a un centinaio di persone Desiati ha conversato con Pierangelo Cappello, direttore del Centro per il libro, con Stefano Petrocchi direttore della Fondazione Bellonci (che organizza il Premio Strega) e con Gianni Sciola, direttore di Essays.

“Spatriato”, ha spiegato Desiati, nel dialetto martinese significa “interrotto”, “fuori luogo”, “fuori norma”, è tipico di persone che “non vogliono definirsi”. Quale termine migliore, dunque, per descrivere i due protagonisti, Claudia e Francesco, personalità liquide in un mondo liquido, che si spostano dall’Italia alla Germania alla ricerca di una “pienezza esistenziale” forse irraggiungibile. Desiati, che ha lavorato nella redazione della Rivista Nuovi Argomenti ed è stato direttore di Fandango Libri, ha rivelato tratti di grande cordialità, di vasta cultura e di profondità umana e intellettuale. Al termine applausi per tutti e una coda lunghissima per il firma-copie da parte dello scrittore.

Odoardo Resti