Il nuovo romanzo di Marco Archetti, "La luce naturale", sarà presentato lunedì 27 marzo alle ore 18 presso il Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia (Piazza della Loggia 1, Brescia), con un incontro aperto al pubblico che vedrà l’autore dialogare con Massimo Tedeschi. Ingresso libero, al termine firmacopie per il pubblico.

In occasione degli eventi del palinsesto di Bergamo Brescia Capitale italiana della cultura 2023, il Centro Teatrale Bresciano e Mondadori promuovono l’incontro con il pubblico per la presentazione di "La luce naturale", nuovo romanzo dello scrittore e drammaturgo bresciano Marco Archetti. L’evento, realizzato con il patrocinio del Comune di Brescia, si svolgerà presso il Salone Vanvitelliano di Palazzo della Loggia lunedì 27 marzo 2023 alle ore 18. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.  

L’autore – tra i più originali talenti della scena letteraria italiana e consulente artistico del Centro Teatrale Bresciano, per il quale ha scritto drammaturgie di grande successo – dialogherà con lo scrittore e giornalista Massimo Tedeschi, mentre l’attrice Monica Ceccardi offrirà la lettura di alcune pagine del romanzo. A introdurre l’appuntamento, il sindaco di Brescia Emilio Del Bono e la presidente del Centro Teatrale Bresciano Camilla Baresani Varini, che porteranno i loro saluti.

Il romanzo è ambientato sul litorale veneto, dove in una stanza d'albergo Elvira ha un malore e i medici le danno poche ore di vita. I figli Tiziana, Gabriele e Flavio, chiamati al capezzale, sembrano pendere più dai destini incerti delle loro vite che dal lutto che si approssima: Flavio, un attore che non ha sfondato, è assetato di rivincita e Gabriele non fa che collezionare fallimenti amorosi e finanziari. E Tiziana? Tiziana, insoddisfatta, coltiva fantasie di sesso e di fughe, tornando puntualmente davanti allo specchio indifferente del marito e della figlia. Elvira giace immobile nel limbo della sua stanza d’hotel e i tre fratelli si focalizzano sull’eredità, che ognuno ha intenzione di reclamare per sé nel tentativo di sfuggire alla propria miseria esistenziale.

Così la morte – quella morte – comincia a sembrare una farsa. I fratelli fingono, fingono di fingere, si accusano a vicenda di aver alleggerito il conto in banca della madre e fanno della famiglia il più triste degli spettacoli. E più si sbranano e si spogliano del costume di menzogne che portano addosso, più affiorano fatuità e umane debolezze. Come sbrogliare i nodi di vite dove il futuro somiglia al presente e il presente ha rinunciato al passato? Marco Archetti gioca come un gatto con il topo, spingendo ciascun carattere all’angolo dove confessarsi è d’obbligo e aprire gli occhi è cruciale. E fa, di un teatro di ipocrisie, malignità e rapporti di potere, una storia di caotiche convergenze affettive, ma anche di amore che ha bisogno di un’altra luce, una luce più grande. 

Marco Archetti è nato a Brescia nel 1976. Ha esordito nel 2003 con Lola Motel, cui hanno fatto seguito Vent’anni che non dormo, Maggio splendeva, Sabato, addio, Sette diavoli e Una specie di vento. Nel 2019 ha scritto per Lella Costa il monologo La parola giusta e firmato l’adattamento teatrale de La Storia di Elsa Morante. Insegna alla Scuola Holden di Torino e collabora con “Il Foglio”. È consulente artistico del Centro Teatrale Bresciano.