Nell’ambito degli incontri “Il Museo che vorrei” inseriti nel percorso di progettazione condivisa del nuovo allestimento del MAVS di Gavardo, mercoledì 19 aprile alle 20.30 il museo ospita la presentazione del libro di Andrea Perin, Al museo. Dalla parte del visitatore. Dialoga con l’autore Marco Baioni, direttore del MAVS.

 

Che senso avrebbero i musei senza pubblico? A volte però, sembra che questi luoghi non siano pensati per accogliere: spesso ci sono troppe opere e troppi oggetti, non di rado le spiegazioni sono poche ed eccessivamente tecniche, gli orari sono oggettivamente scomodi; come se le esposizioni fossero progettate per professionisti che già conoscono quello che vanno a vedere e non per persone curiose e disponibili, ma con una formazione meno specialistica.

Esagerato? Non troppo, se nel corso di un anno solo tre italiani su dieci entrano in un museo, e di questi la maggior parte una volta sola. Eppure i musei sono un’immensa risorsa di scoperte e di emozioni, un patrimonio di racconti e curiosità da approfondire. Basta non avere soggezione del pregiudizio di un’istituzione noiosa e polverosa, essere consapevoli che la visita non è un compito da svolgere ma un’esperienza autonoma e libera dove è possibile scegliere cosa guardare e come farlo, dove la curiosità personale deve guidare il percorso.

Il volume di Perin si propone come una sorta di guida per aiutare a superare le asperità piccole e grandi che si possono incontrare nella visita di un’esposizione museale, permanente o temporanea che sia. Sono suggerimenti spesso pratici, espressi in parte da altri visitatori e viaggiatori, stimoli e informazioni provenienti dalla letteratura scientifica o da episodi della cronaca, ma anche esperienze dirette.

Il museo non è uno spazio neutro, ma l’espressione delle strutture politiche, sociali ed economiche che hanno accolto il pensiero dominante: è importante che i visitatori siano consapevoli del loro ruolo, che abbiano confidenza e sicurezza con questa istituzione per contribuire a renderla sempre più inclusiva, rispettosa e rappresentativa di tutte le componenti sociali.

Andrea Perin è architetto museografo e si occupa di progettare gli allestimenti di esposizioni temporanee e permanenti, sia a Milano che in regione, con particolare attenzione all'archeologia e all'arte antica e moderna; negli ultimi anni ha approfondito le tematiche relative al rapporto tra bambini e musei.