Un fondo benefico e una biblioteca ricorderanno Flavio Emer. Ed è solo l'inizio. A poco più di quattro mesi dalla scomparsa dello scrittore disabile di Caino, spentosi in agosto a 46 anni d'età, si moltiplicano le iniziative per tener vivo il ricordo, e per far conoscere a un pubblico più vasto, la figura e la produzione di questa singolare personalità, che anche il Comune di Brescia ha voluto ricordare con un grosso d'oro alla memoria, consegnato alla madre di Flavio durante la cerimonia del premio "Bulloni", svoltasi venerdì.

Il giorno seguente è stato Caino a ricordare questo suo amatissimo concittadino, la cui candidatura al Bulloni era stata sostenuta da 1.192 firme. Nell'occasione il sindaco di Caino, Cesare Sambrici, ha annunciato che a Flavio Emer sarà intitolata la biblioteca del paese, interessata da imminenti lavori di ampliamento. Una decisione fortemente sostenuta anche dal vicesindaco e assessore alla Cultura Giovanna Benini, che di Emer è stata grande amica. L'avvocato Marco Piccoli, grande amico di Flavio, ha a sua volta annunciato la costituzione, presso la Fondazione Sipec presieduta dall'ingegner Luciano Silveri, di un fondo denominato "Fondo il Corponauta - Flavio Emer", frutto delle disposizioni testamentarie e dei lasciti di Emer e della sua zia Celestina. Il fondo, che verrà implementato con apposite iniziative, servirà a finanziare iniziative di aiuto e sollievo a persone colpite dallo stesso male di Flavio, l'amiotrofia mielogena, e al tempo stesso a tener vivo il ricordo di Emer. Un primo passo è stato compiuto proprio con l'iniziativa di Caino, che ha riunito svariate decine di amici di Flavio e durante la quale l'attrice Beatrice Faedi (anche lei amica di Flavio da lungo tempo) ha letto due brani di Emer, mentre la sua fidanzata Tania ha eseguito un brano musicale e ha letto un testo in ricordo di Emer. Massimo Tedeschi, che da responsabile del dorso bresciano del Corriere della Sera di Brescia è stato l'unico "superiore", l'unico direttore che Emer abbia mai avuto, ha ricordato come è nata la collaborazione di Emer al Corriere e come si è sviluppata. Nelle sue "Cronache dalla carrozzina" lo scrittore non ha solo denunciato i problemi della vita di un disabile, ma ha toccato temi di attualità, ora spinosi ora lievi, ora polemici ora intimi, conquistando lettori e ammiratori. Una collaborazione proseguita fino agli ultimissimi giorni e sfociata in cronache intense, delicate e drammatiche dell'odissea medica ed esistenziale di Flavio. Un ricordo emozionante, in cui il giornalista non ha potuto celare momenti di commozione. Condivisi dalla platea.


Odoardo Resti