Nei giorni scorsi la sede della Comunità Montana della Valle Sabbia ha ospitato il convegno Non t’azzardare: il gioco d’azzardo e le sfide per la comunità locale, organizzato dalla Cooperativa Sociale Area all’interno del progetto G.A.P., nato con l’obiettivo di contrastare il fenomeno giovanile delle nuove dipendenze tra cui il gioco d’azzardo.
L’incontro è iniziato con i saluti istituzionali del direttore della Cooperativa Area Nicola Maccioni, di Giovanmaria Flocchini, presidente, e Elisa Rivetta, assessora ai Servizi Sociali, della Comunità Montana che, in quanto capofila dell’Ambito 12, ha messo in campo diverse attività volte a prevenire e contrastare la patologia del gioco d’azzardo. Per Cooperativa Area sono intervenute Silvia Butturini, Alice Pasini e Anna Maccarinelli che hanno raccontato i 10 anni di lavoro sul territorio della Cooperativa per la prevenzione della ludopatia.
Le tre direttrici del lavoro svolto in questi anni sono state prevenzione, promozione alla salute e interventi precoci e cura. Valutare i risultati di queste azioni, trattandosi principalmente di attività di prevenzione, è difficile ma c’è la certezza che senza prevenzione ci sarebbero molti più risultati negativi. Nello specifico il progetto Non t’azzardare ha lavorato in Valle Sabbia nel biennio 2021-22 e 2023-24 con diverse azioni: momenti di gioco positivo sul territorio organizzati grazie alla ludoteca itinerante Ludobus, incontri informali informativi e gruppi tra pari sia per giovani sia per adulti. Nei quattro anni si stima che il progetto abbia raggiunto 12.000 persone di ogni fascia d'età. Sofia Taini, psicologa del servizio multidisciplinare integrato SMI Gli Acrobati Onlus, racconta invece della difficoltà nel raggiungere i giocatori patologici, perché difficilmente arrivano per propria iniziativa ai centri di prevenzione e sostegno. SMI cerca quindi di intercettare queste persone con degli spazi d’ascolto sul territorio.
A seguire, c'è stata una lectio magistralis di Michele Marangi, Media Educator e docente di Tecnologie dell'Istruzione presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, che ha aperto il suo intervento condividendo un dato che fa riflettere: si stima che solo nel 2024 in provincia di Brescia siano stati giocati, tra azzardo fisico e online, 2 miliardi di euro. Marangi evidenzia come il gioco online negli ultimi anni stia prendendo sempre più piede per il suo collegamento con l'offline, soprattutto nelle scommesse sugli eventi sportivi reali, e perché la rete crea una sorta di “protezione”, che scherma dalla vita reale e non fa percepire le spese e le perdite come reali. Per questo motivo la prevenzione sul gioco d’azzardo deve andare di pari passo con l’educazione economico finanziaria e con lo sviluppo di un pensiero computazionale, ovvero educare fin da giovani alla consapevolezza che ogni azione ha una conseguenza. Tra le azioni efficaci contro l’azzardo suggerite da Marangi: promuovere gesti praticabili presso servizi riconoscibili; capire quando, come e a chi comunicare; evitare semplificazioni e stereotipi ed evitare lo stigma.
La giornata si è conclusa poi con la tavola rotonda dal titolo Tra prevenzione e cura: una comunità che si attiva, che ha visto diversi esponenti del territorio confrontarsi sulla situazione valsabbina: Laura Ferrari - ATS Brescia, Veronica Zampedrini - ACB Servizi, Fabio Vallini - Comandante Polizia Locale, Giambattista Guerra - sindaco di Barghe, Erica Bonetti - Assistente sociale di Roè Volciano.