Greta Scudellari del gruppo dei ragazzi del Battisti news, l'ufficio stampa della scuola, ha realizzato questa intervista che volentieri pubblichiamo.

  1. Qual è il tema dello spettacolo di quest’anno “Storie di cielo e di mare”?

-La rappresentazione di quest’anno – spiega la Prof.ssa Bianchini - è particolarissima. E' liberamente ispirato a La gabbianella e il gatto di Luis Sepulveda. E' un racconto ricco di moltissimi significati. La rilettura che ne è stata fatta risulta unica, visionaria, simbolica, con elementi tratti dal teatro di strada, dalla clowneria . Vi sono inoltre momenti lirici, cioè poetici e molto intimi, alternati a momenti comici, dove c’è gioia ed allegria.-

  1. Quale difficoltà ha incontrato nella regia di quest’anno?

-La difficoltà – sottolinea il regista Medini , discendente da una storica famiglia circense ,, - è riuscire a trasformare una fiaba che all’apparenza sembra per bambini, valorizzandone in modo profondo le tematiche, così da farla diventare un racconto fruibile anche dagli adulti. Questa è una storia che parla a tutti, parla di protezione dell’ambiente, di un mondo che soffre perché gli esseri umani non sempre sono ragionevoli anzi, lo distruggono e lo sporcano. Parla anche di accettazione della diversità .-

  1. Prof.ssa Bianchini chi sono i ragazzi in scena?

-I ragazzi sono tantissimi, sono 46, quindi immaginate la difficoltà, ma anche il piacere di lavorare con un gruppo così numeroso. Non esiste una compagnia di attori formata da 46 persone. È difficilissimo metterli in scena in armonia, però vedrete che sarà una cosa meravigliosa. Sono ragazzi che appartengono a tutti i corsi dell’Istituto, dalla prima alla quinta, quindi noi siamo, come dico sempre, una piccola famiglia, nella grande famiglia che è quella del Battisti.-

  1. L’ottavo anno del laboratorio: un bilancio degli anni passati

-Sono otto anni che noi facciamo teatro in questa scuola. Abbiamo un repertorio vastissimo e abbiamo vinto diversi premi Il nostro è un teatro corale d’avanguardia perché la singolarità di questi spettacoli è che non vedono primi e secondi attori, in quanto tutti sono sempre contemporaneamente sulla scena e recitano a turno le stesse parti. Si impara così a lavorare con gli altri, ad essere in sintonia ed in armonia con la gente, oltre a conoscere il proprio corpo, la gestualità.

Ci teniamo tantissimo a questo laboratorio, lavoriamo tanto e siamo veramente entusiasti, quindi penso che anche quest’anno sarà un gran bel lavoro. Un altro dettaglio è che non cerchiamo di educare alla bravura tecnica della recitazione, ma alla bellezza della vita.-

Greta Scudellari