Assegnata all’unanimità dall’amministrazione comunale, l’onorificenza destinata ai salodiani che si distinguono per particolari meriti è stata consegnata dal sindaco Gianpiero Cipani al concittadino noto come scultore, ma anche come educatore e capo scout, mago e illusionista. Abbiamo affidato il compito di tratteggiarne la figura - oltre che di raccontare la cerimonia - a Vittorio Corsetti, testimone (era uno dei ragazzi degli scout di Roè, in seguito successore di Angiolino) e amico di Aime.
"Uom di multiforme ingegno..." diceva di Ulisse il poeta Omero. Una definizione che forse potrebbe descrivere bene le qualità di Angiolino Aime, artista salodiano al quale l'amministrazione della Città di Salò ha assegnato il premio "Gasparo da Salò", che dal 2000 ogni anno viene assegnato a una personalità che con la sua vita e le sue opere ha contribuito a portare lustro al nome della cittadina gardesana, patria del celebre liutaio.
C'era il pubblico delle grandi occasioni domenica 4 novembre, festa del patrono S. Carlo Borromeo, a gremire la Sala dei Provveditori del Municipio, per avvolgere in un abbraccio pieno di stima e di riconoscenza quest'uomo schivo e al tempo stesso ironico e sornione, al quale il premio è stato assegnato, come recita la motivazione, "per la sensibilità dimostrata verso il mondo giovanile ispirandosi ai valori dello scoutismo e per aver valorizzato la Città di Salò attraverso la scultura, realizzando opere di significativo spessore artistico sia in Italia che all’estero".
In realtà questa definizione non racconta per intero l'ampiezza dell'opera di Angiolino Aime, nato a Salò nel 1948, di professione scultore, educatore per passione, mago e prestigiatore per diletto.
Le sue produzioni artistiche sono sparse in molti luoghi e diversi ambienti ed hanno superato da tempo i confini nazionali. Le sue creazioni adornano fra l'altro le piazze di molti nostri paesi; in esse Angiolino ha sempre cercato di portare la bellezza dell'anima e insieme la rappresentazione dell'umanità più vera. È lungo l'elenco delle sue opere, collocate in luoghi prestigiosi così come in situazioni più "quotidiane": celebre, a Salò, la "Donna del Lago" posta sul lungolago Antiche Rive, cui va ad aggiungersi, da pochi giorni, anche la «Fanciulla dei Fiori» ispirata ai versi di Giosuè Carducci, che nelle «Odi barbare» parla di Salò. Di sé racconta di non sentirsi un grande artista, ma di essere felice del fatto che le sue opere siano sempre state capaci di far comprendere alla gente il significato che lui aveva voluto celare in esse.
Per molti Angiolino è stato semplicemente "Il mago Aime", prestigiatore di livello, che insieme alla moglie Lucia ha portato in lungo e in largo i suoi spettacoli di magia, dagli oratori ai palchi più prestigiosi sino alle crociere sulle navi; in una di queste ha avuto l'occasione di fare conoscenza con Paolo Conte, che ha dedicato alla coppia due brani musicali. Alla serata, come testimone di questo aspetto della vita di Aime, era presente Leonardo Manera, artista riconosciuto, attore comico e di cabaret, anch'egli di origini salodiane, che ha raccontato di aver visto nascere la sua vocazione proprio assistendo agli spettacoli di Angiolino ed ha riconosciuto in lui "la passione, l'inquietudine dell'artista e insieme un profondo senso di responsabilità".
Meno noto ai più è invece il suo impegno educativo a favore dei giovani, che lo ha portato come Capo Scout prima nel gruppo di Maderno, poi a Salò e infine a Roè Volciano, dove nel 1978 è stato chiamato da Don Angiolino Cobelli a fondare il locale gruppo. In questo campo Angiolino Aime è riuscito per circa 20 anni a trasmettere il suo particolare modo di vivere lo scoutismo, molto legato alle origini e alle radici del movimento educativo fondato da Baden Powell. Chi scrive è uno dei suoi "ragazzi" di allora e con la sua testimonianza ha messo a fuoco tre aspetti che hanno profondamente caratterizzato il modo di Aime di essere educatore nello scoutismo: il senso dell'avventura vissuto con fantasia e creatività, la grande fiducia nelle potenzialità dei ragazzi e nelle loro capacità di crescere in autonomia, e lo spirito di servizio che lo ha portato a donare il suo tempo e le sue migliori energie, insieme alla moglie Lucia, per la formazione umana e cristiana dei giovani.
Alla cerimonia, presieduta dal Sindaco Gianpiero Cipani, hanno partecipato molti amici ed estimatori di Angiolino, che hanno voluto testimoniargli la loro riconoscenza e la stima di tutta la città, in un'atmosfera di vera emozione.
Vittorio Corsetti