Aristotele discuteva di filosofia camminando avanti e indietro. Rousseau si sentiva vivo e libero quando vagabondava a piedi, in solitudine. Nei romanzi di Joyce e Woolf il flusso di pensieri e ricordi si dipana proprio durante le passeggiate. Il mio è tutto questo più la continua voglia di esplorare il nostro magnifico territorio. È un legame antico quello che unisce i piedi alle attività della mente, aiuta tantissimo.

Camminando qua e là sul nostro territorio lacustre e nelle nostre valli, spesso ritorno in alcuni luoghi che mi aiutano ad evadere da quello che mi circonda, uno di questi è il Monte Pizzocolo 1581mt, da me soprannominato “Il Magnifico”.

Per salire sulla cima del Magnifico Pizzocolo vi sono diversi itinerari. Ma quelli che vengono piu’ frequentati sono quattro: da sant’Urbano, il più battuto la Via di Valle, la più veloce ma meno agevole; da San Michele/ Pirello per chi sale dalla Val di Sur, e dalle Camerate per chi sale da Gaino. Negli ultimi anni si è anche sviluppato, un certo interesse per gli itinerari su roccia, decisamente più impegnativi e adatti ad alpinisti esperti. Il Pizzocolo è anche conosciuto con altri soprannomi: "Naso di Napoleone" per la somiglianza anatomica al naso del famoso imperatore, monte Gu che significa acuto, o dal latino “mons acutus” o Serà.

La Cima del monte fu fortificata con casematte e trincee dal Regio esercito italiano nel corso della prima guerra mondiale nell'eventualità di una invasione dell'esercito austriaco proveniente dalla ValVestino. La bellezza di questo Monte colpì anche Giosuè Carducci, commissario statale a Desenzano del Garda presso il Liceo Bagatta verso la fine dell'Ottocento, che lo narrò nella sua ode “Sirmione” …

Con l’amico Luigi salendo sul magnifico piu’ volte negli ultimi anni, abbiamo deciso di aprire una Nuova Variante per salire al Monte Pizzocolo (a dir la verità altre, ma sveleremo più avanti). Tutto nasce dalla mia curiosità guardando lo spostamento di greggi di capre che negli ultimi anni hanno ripopolato la Cima.

Il nome che gli abbiamo dato è: Nuova Variante il Sentiero delle Capre.

Descrizione del percorso:

Il percorso parte da Via Panoramica per poi con passo lento, ci accompagna in Via della Calma. Da qui prendiamo il sentiero alla nostra sinistra che costeggia la strada che scende verso Gardone Riviera. A poche centinaia di metri il sentiero che continua a salire alla nostra sinistra inerpicandosi sempre di piu’ e con terreno pietroso e sdrucciolevole ci porta ad arrivare da prima sul sentiero chiamato Trentunododici e continuando a salire sotto il Monte Lavino. Proseguiamo in direzione Buelino dove incrociamo il sentiero che sale da Toscolano Maderno. Da qui proseguiamo verso il sentiero che attraverso la via La Prade(Sant’Urbano) e il Casinetto del Veronese ci porta ad attraversare un sentiero tra pioppi roccette e un paio di casotti di cacciatori. Da qui ha inizio la Nuova Variante “Il Sentiero delle Capre”.

Questa variante non è per tutti è un EE molto irta tutta esposta e su erba. Bisogna avere dimestichezza, piede fermo, non avere nessun tipo di problema di senso di vuoto e vertigini. Quindi una buona gamba, fiato e coraggio. Non è da fare quando piove e nemmeno quando c’è troppo secco. Superata questa irta salita si arriva ad un grande spazio dove si raccolgono le forze ammirando un panorama meraviglioso. I colori si unisco, il d’orato dell’erba con il blu intenso del cielo e i colori del lago. Tutto porta quiete gioia e la certezza che, ogni attimo della vita è come una scalata o un nuovo percorso dove si vive in continuo bilico tra gioie e dolori tra risi e pianti ma tutto passa e che la vita è bellissima. Ancora una piccola salitina che ci porta ad abbracciare una quercia secolare e poi finalmente saliamo sopra al Dosso delle Prade. Da qui diventa tutto più “facile” e in circa mezzoretta siamo in cima al magnifico Monte Pizzocolo. Qui troviamo dapprima il Bivacco due Aceri e poco piu’ sopra la Chiesetta dedicata ai caduti della Montagna e delle guerre. Accanto ad essa poco più sopra troviamo una bandiera metallica tricolore che dà la direzione dei venti e un palo con dei tubi che danno la descrizione delle cime e dei monti d’innanzi a noi. Alla punta, punto più esposto e panoramico del Magnifico ci offre una vista immensa, il lago quasi in totale completezza, la catena del Baldo e in lontananza gli Appennini. Il ritorno decidiamo di non fare lo stesso percorso ma di scendere dalla classica via: Monte Pizzocolo Pirello e subito dopo il sentiero 280  ex 8 che ci porterà attraverso la Val di Sur a San Michele fino a Via Panorama.  Durata di tutto il giro ad anello è di circa 8 ore, 4 ore e mezza in salita e 3 e mezza in discesa.

Sonia Piccoli