Pubblichiamo integralmente il comunicato stampa delle associazioni ambinetaliste in merito alla "presentazione documentazione tecnica per il tavolo tecnico a Latere alla Cabina di Regia" nell'ambito del progetto di realizzazione del depuratore del Garda a Gavardo e Montichiari.

Rivolgiamo innanzitutto un vivo ringraziamento al Ministro Sergio Costa per l’attenzione dedicata agli aspetti ambientali, nella ricerca di soluzioni idonee alla depurazione dei reflui di area gardesana.

L’impegno assunto dallo Stato per il finanziamento dell’opera, a servizio di un bene di grande rilevanza naturalistica e paesaggistica, merita questa accentuazione, nell’ordine delle priorità.

Associazioni e Comitati ambientalisti, unitamente ad Amministrazioni Comunali delle Province di Brescia e Mantova, benché tenuti a lungo all’oscuro rispetto ai progetti che si andavano delineando, studiano da tempo in tale prospettiva le criticità dei propri territori al bivio tra sostenibilità e sfruttamento intensivo.

Diversi contributi di analisi delle peculiarità e delle problematiche, messi a punto da tecnici e ricercatori accomunati da passione per l’ambiente, sono qui riuniti.

Purtroppo, analizzando il progetto proposto, questo sembra preludere ad un ulteriore massiccio avanzamento delle costruzioni sul lago di Garda il progetto di costruzione di ben due nuovi depuratori sul fiume Chiese, in aggiunta a quello di Peschiera del Garda sul fiume Mincio, con trasferimento dei reflui in altro bacino imbrifero e deresponsabilizzazione delle comunità lacustri rispetto ai veri problemi del lago: oltre a una non ben ponderata avanzata del cemento, un gran numero di scarichi diretti a lago e la mancata separazione di acque bianche e nere, con conseguente malfunzionamento del depuratore di Peschiera.

Ben venga sul Garda una collettazione efficiente (in particolare ne ha bisogno la sponda veronese, con le sue condutture di collettamento in parte anche sub lacuali realizzate in vetroresina), ma non si stravolga l’esistente che, per la sponda bresciana, ha sostanzialmente ben funzionato.

Il disegno ideato tra gli anni ‘70 e ‘80 si basava su un’unità di impegno tra le due Regioni per il patrimonio d’acqua che hanno in comune e condivisi sono stati finora tra Lombardia e Veneto gli oneri connessi alla gestione del depuratore di Peschiera, alla naturale confluenza del Garda nel Mincio, fiume al limite tra le province di Brescia, Verona e Mantova. G.A.I.A – Gavardo Ambiente Informazione Attiva

 

Questa unità di sguardo si viene inspiegabilmente a interrompere con il progetto che distacca dal Mincio gran parte dei reflui della sponda bresciana.

Si porta a pretesto la presunta inadeguatezza della condotta sublacuale in acciaio tra le due sponde, tuttora perfettamente funzionante, eventualmente sostituibile con altro intervento analogo o con una condotta circumlacuale, sempre con destinazione Peschiera.

Sorprendentemente si punta al Chiese, con un’opera di notevole costo economico e di forte impatto ambientale, ecologico paesaggistico e sociale, scartando le alternative e trascurando tout court gli impatti sul fiume, ricco d’acque per la sua origine glaciale e i numerosi affluenti ma eccessivamente sfruttato, per la produzione elettrica e l’irrigazione, fino ad attribuirgli un carattere torrentizio.

Il corso del fiume Chiese è pressoché asciutto in alcuni tratti nella stagione estiva, non è certo paragonabile al Mincio per capacità di diluizione, mentre i fenomeni di piena nei periodi piovosi sconsigliano aggiunte di reflui depurati di altra provenienza.

Attraversando un territorio densamente antropizzato, il fiume Chiese soffre per i ripetuti sversamenti da industrie e allevamenti e per il cattivo funzionamento di piccoli depuratori in infrazione europea: anziché adeguarli con sollecitudine, se ne ipotizza la dismissione nei tempi non brevi previsti per la realizzazione delle due nuove grandi opere ipotizzate a fare di Gavardo e Montichiari, località con pregi ambientali e storici, due poli per la depurazione, con immaginabili esiti per la qualità di vita.

A Gavardo, in un’area vergine già preservata come parco fluviale, si collocherebbe il mega depuratore del Garda per 100mila abitanti equivalenti, con sbocco nello stesso tratto di fiume dove è previsto lo scarico dei reflui da depurazione di un impianto intercomunale già in costruzione per 36mila abitanti equivalenti.

Per raggiungere (e devastare) quest’area verde si dovrà scavare per decine di chilometri vicino al lago e oltre le colline, superando un dislivello di 150 metri circa tra lago e fiume.

Un dislivello che costerà caro anche in termini energetici, per pompare i reflui in salita e che prospetta come non improbabile, nel caso di un cattivo funzionamento dell’impianto, un devastante riflusso verso il golfo di Salò.

Problematico è il caso di Montichiari, città con pesanti oneri a carico del suo ecosistema tra discariche e aeroporto.

Il fiume Chiese, tra deprivazioni e inquinamento, resta il principale indiziato per gli oltre mille casi (11 mortali) di polmonite da legionella verificatisi due anni fa lungo il suo corso. Merita un’oculata gestione e non ulteriori oneri. G.A.I.A – Gavardo Ambiente Informazione Attiva.

Il progetto avanzato da Acque Bresciane mette a preventivo grandi spese, forti impatti, grandi rischi e nessun reale beneficio.

Per il Garda e per il Chiese.

Lo studio effettuato dimostra senza alcuna ombra di dubbio con fatti e dati oggettivi, comprovati anche dal parallelo studio effettuato dai tecnici incaricati dai Comuni, che:

•                    • IL BACINO DEL FIUME CHIESE PRESENTA UNA SITUAZIONE AMBIENTALE CRITICA che ha già avuto pesanti ricadute sulla salute delle popolazioni ivi residenti

 

•                    • IL BACINO DEL GARDA BRESCIANO E VERONESE NON PRESENTA CRITICITA' AMBIENTALI, l’impatto del depuratore di Peschiera del Garda sul fiume Mincio è noto e accettato

 

•                    • IL BACINO DEL MINCIO, NONOSTANTE SI FACCIA CARICO DA OLTRE 35 ANNI dello scarico depurato dei reflui della sponda bresciana del Lago di Garda, PRESENTA UN AMBIENTE PROTETTO E CONSERVATO sia realmente che formalmente.

 

•                    • IL PROGETTO DI ACQUE BRESCIANE, (e prima quello di Garda Uno) evidenziano in modo ASSOLUTO che la scelta migliore è quella con recapito a Peschiera del Garda (con o senza condotta sub lacuale)

 

•                    • I TEMPI DI REALIZZAZIONE, non essendo assolutamente reale l’emergenza sub lacuale, SONO COMPATIBILI CON LA REALIZZAZIONE DELLA CIRCUMLACUALE CON RECAPITO PESCHIERA DEL GARDA

 

•                    • LA TUTELA DEL LAGO DI GARDA NECESSITA DI UNA VISIONE PIU’ ESTESA, SOVRA REGIONALE

 

•                    • IN MERITO ALLA DEPURAZIONE CON RECAPITO A PESCHIERA DEL GARDA :

 

La collettazione gardesana con unico recapito il depuratore di Peschiera del Garda è la scelta migliore perché:

1) Peschiera del Garda è lo sbocco naturale del lago di Garda, verrebbero rispettati e mantenuti separati i due bacini imbriferi;

2) a Peschiera del Garda esiste già un depuratore efficiente e funzionale;

3) il depuratore di Peschiera del Garda puo’ essere ampliato nella sua capacità depurativa semplicemente cambiando la tecnologia utilizzata;

4) il depuratore di Peschiera del Garda è già al 50% di proprietà del gestore bresciano; G.A.I.A – Gavardo Ambiente Informazione Attiva

5) i costi di realizzazione del progetto di cui allo scenario 1 “tutto a Peschiera” del progetto di Acque Bresciane sono inferiori a quelli previsti per il progetto di Acque Bresciane con depuratori a Gavardo e Montichiari con recettore il fiume Chiese;

6) i costi di manutenzione e gestione dello scenario 1 “tutto a Peschiera” sono inferiori a quelli previsti per il progetto di Acque Bresciane con depuratori a Gavardo e Montichiari con recettore il fiume Chiese;

7) i tempi di realizzazione dello scenario 1 “tutto a Peschiera” sono inferiori se non uguali a quelli previsti per il progetto di Acque Bresciane con depuratori a Gavardo e Montichiari con recettore il fiume Chiese;

8) la soluzione 1 “tutto a Peschiera” utilizza il miglior corpo recettore (fiume Mincio) con portata maggiore e regolare rispetto al fiume Chiese, come evidenziato dai due studi redatti dall’Università di Brescia;

9) la soluzione 1 “tutto a Peschiera” è soluzione migliore come evidenziato dallo studio dell’Università di Brescia nel rispetto del regolamento regionale 6/2019 relativo alla depurazione.

Attendiamo quindi ora la risposta scritta dal Ministro dell’Ambiente che siamo certi, dati alla mano, non potrà che escludere il fiume Chiese dal progetto di collettazione della sponda bresciana del Lago di Garda.

Distinti saluit

per il Comitato Gaia

per Acqua Alma onlus

per Comitato Visano Respira “acqua e aria pulite”

per Comitato Referendario Acqua Pubblica

Ing. Grumi Filippo