A trent’anni dalla prima canzone, il sodalizio di musicisti e compositori – rigorosamente non professionisti – che ha animato per anni intere generazioni di scout ha deciso di raccogliere i successi in un doppio CD. L’iniziativa nasce per “cullare” i ricordi dei ragazzi di qualche anno fa e, nel contempo, sostenere con i proventi le nuove generazioni che vivono oggi la stessa esperienza dello scoutismo, in un momento storico particolarmente difficile. Il CD sarà disponibile da domani e può già essere ordinato sulla pagina Facebook Quelli del lago.

 

Dire “Quelli del lago” suscita ancora oggi intense emozioni in chi ha condiviso impegno e solidarietà nei gruppi scout di Brescia e provincia intorno agli anni novanta e oltre. I ricordi corrono a tre giovani capi, uniti dalla passione per la musica oltre che dalle attività scoutistiche, animatori di gruppi gardesani – e così è svelata l’origine praticamente casuale del nome della band – i quali a partire dal 1986 decisero di unire la loro creatività e vena artistica. Con abbondanti dosi di fantasia, presero dunque a comporre le colonne sonore che hanno accompagnato nell’arco di molti anni i percorsi e le proposte AGESCI di Brescia e provincia. Sigle, tormentoni, canzoni a tema per ogni occasione, composti appositamente per un’uscita o un campo, ma anche semplicemente per condividere la gioia di stare insieme: Vittorio Corsetti, Marco Tonoli e Giovanni (Oro) Bellini non si sono più tirati indietro e i loro ritornelli sono entrati a buon diritto nei canzonieri scout... mentre la stessa band entrava anche in sala d’incisione, visto che ha all’attivo un disco, “Da un polo all’altro”, prodotto dalla stessa AGESCI di Brescia.

Nel 2016 Quelli del Lago hanno festeggiato i trent’anni del loro sodalizio musicale con due concerti dal vivo, il primo a Manerba del Garda e il successivo a Brescia. Ora, a quattro anni di distanza da quell'anniversario, esce un doppio CD, “Quelli del Lago – 30”, che raccoglie il meglio dei due eventi. Il prodotto si delinea come sintesi ideale di un’avventura che ha unito le passioni dei protagonisti e di chi ha condiviso con loro non solo avvincenti avventure, ma soprattutto l’amore per lo scoutismo e per l’educazione dei ragazzi. In realtà, gli artisti si sono espressi definendola “sintesi finale”, nel ricordo di tanti momenti indimenticabili, ma non è detto che sia questa la volta in cui tutto si chiude, perché finché l’entusiasmo è intatto ci saranno sempre motivi e occasioni per ritrovarsi e cantare la vita e la sua bellezza.

Nel frattempo, Vittorio Corsetti, anima del gruppo dei ragazzi di allora insieme agli amici di una vita, ha accettato di essere il portavoce e rispondere a qualche domanda sulla band, sulla sua storia e sull’iniziativa benefica cui sarà destinato il ricavato della vendita dei CD.

Come avete mosso i primi passi? La scelta del nome fu davvero dovuta a una casualità?

Tutto comincia quando Marco, Vittorio e Giovanni (detto Oro), tre giovani capi reparto alle prime armi, provenienti da paesi vicini sul lago di Garda, si trovano a lavorare insieme con i ragazzi. La passione per il canto, per Branduardi, le messe suonate e cantate, i fuochi di bivacco ci hanno unito; ed è così che, frequentandoci sempre più spesso, proviamo a comporre le prime canzoni per i Campi S. Giorgio dei nostri gruppi. Da cosa nasce cosa, da canzone nasce canzone, spesso durante notti insonni, in luoghi improbabili e a volte persino “romantici”, magari sotto le stelle. Nelle riunioni di zona, vedendoci arrivare, si dice: «Ecco quelli del lago: stasera suonate voi?». E così è nato il nostro nome.

Come nascevano le canzoni?

In fondo abbiamo solo provato a raccontare, in parole e musica, quanto si viveva nelle nostre attività. Prendendo spunto dalle ambientazioni create di volta in volta per campi e uscite, abbiamo cercato di trasmettere la passione per questo meraviglioso modo di crescere e «lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato», per dirla con Baden Powell. Di solito, l’invito ci arrivava pochi giorni prima dell’evento, costringendoci a viaggiare con la fantasia dal lontano Oriente fino ai Maya, dai Cavalieri medioevali alle navi dei pirati. Devo dire che il comune amore per la musica ci ha facilitato il compito, anche se spesso le canzoni si finivano a notte fonda, magari il giorno prima del Campo S. Giorgio di Zona.

È vero che le vostre canzoni sono conosciute anche nel resto d’Italia?

Così si dice. È divertente sentire i nostri ragazzi tornare dai raduni con altri gruppi in tutta Italia, raccontando come alcuni nuovi amici avessero provato a insegnare loro «nuove e bellissime canzoni di cui non conoscevano gli autori»: le nostre, appunto. È tuttora una grande soddisfazione per noi sentire i ragazzi canticchiare le nostre canzoni mentre montano la tenda o alla fine del fuoco di bivacco al campo, quando scende la notte.

Parlaci di quest’ultima produzione che state per presentare.

Tutto nasce da un bellissimo evento organizzato dal gruppo di Salò nel 2016 per celebrare i trent’anni della nostra prima canzone, a cui ha fatto seguito un secondo concerto a Brescia. Sono stati due momenti intensi ed emozionanti, in cui abbiamo fra l’altro ritrovato tanti scout dei “vecchi tempi” insieme a quelli più giovani che ancora cantano le nostre canzoni. Da questi due eventi live abbiamo estratto i 26 pezzi più riusciti e li abbiamo pubblicati in questo doppio CD.

Insieme ai nostri brani, trovano spazio anche due canzoni di Mattia Civico, un grande amico scout, bravissimo cantautore di Trento, che è stato ospite al concerto insieme ad altri amici capi scout di Perugia. Abbiamo inserito infine un "quasi-inedito", la canzone che abbiamo scritto nel 2019 per ricordare Pippo Zane, grande scout, amico e maestro scomparso, a cui dedichiamo la nostra ultima opera.

La vendita del CD è legata anche a un’iniziativa solidale…

Esatto. Il ricavato della vendita, al netto dei costi di produzione, sarà destinato a supportare i gruppi scout del Bresciano, che si trovano come tante altre realtà educative in un periodo di grande difficoltà dovuta alla pandemia: le misure di sicurezza imposte a causa dell’emergenza sanitaria, a partire dal distanziamento sociale, non permettono infatti lo svolgimento delle normali attività, con un conseguente impoverimento della sfera emozionale e relazionale dei nostri figli, che sono più tristi e più soli in questo periodo. Crediamo nello straordinario valore educativo del percorso scout, che va sostenuto e incoraggiato, soprattutto in momenti in cui all’educazione dei ragazzi e degli adolescenti vengono lasciate solo le briciole. A questo proposito, riveste un ruolo essenziale la formazione degli educatori; ecco perché una parte del ricavato sarà destinata a sostenere la Base Scout di Piazzole, luogo amato, sede di campi scuola e patrimonio dello Scoutismo bresciano. Si tratta di un piccolo segno, che però vuole indicare una scelta precisa e un lascito simbolico per tutti quelli che si cimenteranno dopo di noi in questa grande avventura dello scoutismo…magari provando a riprendere e continuare il nostro lavoro!

Giovanna Gamba