Questa sera, sabato 16 marzo alle 20:30, presso l'auditorium A. Celesti (via Carducci 6), andrà in scena “Identità di carta”, spettacolo di Itineraria Teatro per abbattere i pregiudizi e restare umani. L'evento è organizzato dall'associazione Il Cerchio. Ingresso libero.

Il Cerchio, Associazione di Desenzano per il Commercio Equo e Solidale, attiva sul territorio ormai da oltre 27 anni, invita a uno spettacolo teatrale su un tema attualissimo, affinché si rifletta e ci si interroghi su razzismo e condizione dei migranti, accoglienza e solidarietà. È il proposito di “Identità di carta” di Itineraria Teatro (teatro civile dal 1994), con Fabrizio De Giovanni e Gilberto Colla.

Sulla scelta dello spettacolo interviene Vincenzo Raimondi, presidente dell’associazione Il Cerchio di Desenzano del Garda: “Siamo un’associazione di volontari che si occupa di Commercio Equo e Solidale, principalmente tramite il negozio, che è naturalmente la nostra attività più visibile. La nostra finalità è promuovere la diffusione di un modello economico alternativo attraverso la vendita di prodotti equosolidali, ma anche attraverso iniziative di informazione, progetti con le scuole, incontri, conferenze o altre iniziative culturali volte alla sensibilizzazione sui temi della giustizia, dello sviluppo, dell’ambiente e della pace, a volte in collaborazione con altre associazioni del territorio". 

A gennaio, per esempio, Il Cerchio ha promosso, insieme ad alcune associazioni locali e ai volontari del gruppo di Brescia di Medici senza Frontiere, un incontro di approfondimento sulla Rotta Balcanica, con visione di un docufilm e l’intervento dei fondatori dell’associazione Linea d’ombra, che si occupa dell’accoglienza dei profughi a Trieste.

"Conoscevamo già Itineraria Teatro - continua Raimondi - che avevamo invitato a Desenzano alcuni anni fa per lo spettacolo ‘Finanza killer’, sul tema della crisi economica mondiale e della speculazione finanziaria. Tra i tanti temi trattati nei loro ultimi spettacoli, abbiamo pensato che quello di ‘Identità di carta’, sul razzismo e la condizione dei migranti, potesse aiutarci a proseguire nella riflessione iniziata con l’incontro sulla Rotta Balcanica”.

"Per sensibilizzare su questo tema, anche uno spettacolo teatrale - spiega Ercole Ongaro, co-autore del testo insieme a Fabrizio De Giovanni - può fare la sua parte, piccola o grande non importa: può aiutare a riflettere, a resistere contro la predicazione del rifiuto, dell'odio, dell'incomunicabilità; può comunicarci emozioni profonde che ci spingono a uscire dal cerchio dell'indifferenza e della rassegnazione; può non farci sentire soli e donarci energie nell'impegno per costruire una società in cui la dignità di ogni persona è il bene più prezioso. Difendendo la dignità degli altri difendiamo anche la nostra dignità, la nostra umanità. Quando è in gioco la nostra umanità, è in gioco tutto. Non possiamo rassegnarci a perdere, tanto meno disertare”.

Uno spettacolo può dunque aiutarci a conoscere, a riflettere, a liberare il tessuto del nostro immaginario dai virus del pregiudizio, dell'intolleranza, della chiusura identitaria: perché una società che si chiude in sé stessa, che cede alla paura delle differenze, è una società meno libera e meno democratica. Dovrebbe essere visto da tutti, dagli uomini di oggi come da quelli di domani, per avere la speranza che la società futura possa essere, se non migliore, almeno più tollerante di quella attuale.

Itineraria Teatro mette in scena da anni un teatro civile e di denuncia, un teatro di inchiesta che parla alla gente di problemi attuali, un teatro che dà più importanza al contenuto che al contenitore, che fa riflettere, suscita indignazione e sviluppa una coscienza critica nello spettatore. La compagnia fin dal 1994 si è distinta con spettacoli che hanno affrontato i più scottanti temi sociali: dalla condizione dell’infanzia nel mondo alla situazione palestinese, dall’analisi dei nostri stili di vita iper consumistici ai temi del diritto all’acqua, dell'alimentazione e della tutela dell’ambiente, del gioco d’azzardo, delle dipendenze e dell'abuso delle droghe tra i giovani.