La polizia ha arrestato un cittadino algerino per maltrattamenti in famiglia. Questo il comunicato stampa della questura.

Nei giorni scorsi operatori della Squadra Volante della Questura di Brescia hanno arrestato un cittadino algerino, S.A. classe ’71 pregiudicato, per reiterati maltrattamenti in famiglia.

Alle ore 22,00, circa, una pattuglia Volante è stata inviata in via Orefici per una segnalazione di lite in famiglia in corso. Giunti sul posto gli uomini della Questura hanno rintracciato il cittadino algerino, unitamente alla compagna convivente ed al figlio classe ’99, richiedenti l’intervento e vittime delle violenze dell’uomo. Alla vista dei poliziotti lo stesso non ha desistito nei suoi atteggiamenti aggressivi, manifestando ulteriori comportamenti violenti, andando numerose volte in escandescenza. Convinto dagli operatori ad allontanarsi dalla casa familiare, l’uomo ha raccontato di aver litigato con la moglie e di essersi scontrato con il figlio giunto in difesa della donna. E’ stato, così, accompagnato presso gli Spedali Civili poiché in forte stato di agitazione. Terminato bonariamente il primo intervento, le volanti sono nuovamente intervenute presso l’abitazione di via Orefici poiché l’uomo, tornato a casa, ha continuato con le proprie condotte aggressive nei confronti dei famigliari, che, preoccupati, hanno richiesto l’intervento della Volante. L’uomo, accompagnato presso gli Uffici della Questura, è stato indagato per il reato di minacce aggravate.

Alle ore 5,00 del 31 marzo una terza richiesta è giunta presso la Sala Operativa della Questura, sempre da parte degli stessi richiedenti che lamentavano il ritorno dell’uomo, sempre più aggressivo. Prontamente intervenute le pattuglie della Polizia hanno individuato l’algerino mentre era intento a battere calci e pugni presso la porta dell’abitazione, proferendo ingiurie e minacce di morte nei confronti dei famigliari. L’uomo è stato, così, definitivamente arrestato per il reato di maltrattamenti in famiglia, stante il grave e attuale pericolo corso dai famigliari.

 

Nel giudizio per direttissima il Tribunale ha convalidato l’arresto stabilendo la misura cautelare del divieto di avvicinamento entro i 500 metri dall’abitazione di via Orefici.