Ecco la situazione al primo pomeriggio di oggi, sabato 14 marzo, dell’ospedale di Gavardo. Parla la responsabile del pronto soccorso Cristina Savio, da giorni impegnata insieme a tutti gli altri nella gestione di questa emergenza. Uno sforzo enorme quello che si sta compiendo qui.

“L’ospedale di Gavardo si sta trasformando in area covid con 78 ricoverati, abbiamo 6 pazienti in rianimazione tutti covid, poi 8 pazienti in pronto soccorso con ventilazione non invasiva (stiamo aspettando altri caschi e generatori di flusso) poi ci sono i pazienti in valutazione (circa 16 barelle + altre al bisogno) ma abbiamo una media di 18 pazienti. L’accettazione è in tenda ma nessun paziente staziona nella stessa (la tenda ci serve come area filtro) per separare i pazienti sospetti sia in autopresentazione che in ambulanza, dagli altri accessi.

Stiamo tutti cercando di fare il possibile, con l’ impegno di tutto il pronto soccorso e della medicina. Devo dire che il supporto della direzione è fondamentale, anche nel favorire l’uso (secondo linea guida) del farmaco biologico telocizumab (di cui si sente parlare solo per i grandi ospedali ma lo stiamo usando nei pochissimi casi selezionati nei quali è indicato anche noi! Dobbiamo ancora valutare i risultati ma le premesse ci sono)”.

Va sottolineato l’impegno di tutti nell’ospedale di Gavardo “struttura sicuramente più piccola di altre – spiega la dottoressa Savio - ma in cui riusciamo a garantire le migliori cure anche sperimentali. Continuate a sostenerci, io vi garantisco l’impegno costante e continuo, poi ci troviamo per la festa che stiamo organizzando di fine emergenza. Grazie dell’attenzione”.