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Sono stata una sostenitrice del “no” alle passerelle sul lago d'Iseo sin dalla prima ora. In splendida solitudine o quasi. Ho spiegato sin dall'inizio che per me si trattava di un'operazione presuntuosa, inutilmente faraonica e pericolosa.

Primo: sin dall'inizio un artista “di fama mondiale” che si fa chiamare Christo e propone di far camminare la gente sulle acque mi sembra ai limiti del buon gusto. Secondo: avendo partecipato alla conferenza stampa dell'artista in Santa Giulia in aprile e avendo sentito parlare così tanto di profitti, banche, finanza, vendite, ecc. ho pensato che l'elemento artistico – in questa operazione - non fosse proprio la priorità... Niente di male nel fare business per carità però... Terzo e più importante: il tema della sicurezza. Anni fa al mio paese (Gavardo) venne proposto un bellissimo progetto sull'Isolo, una lingua di terra tra i due fiumi. Si trattava di costruire un anfiteatro con una passerella in legno e cemento armato (non di polistirolo) di alcuni metri. Il progetto venne bocciato per ragioni di sicurezza... Poche protezioni rispetto al fiume Chiese, profondo un paio di metri e in un tratto senza quasi corrente. Già, altri tempi.

Ora la cittadinanza onoraria all'artista, addirittura la proposta di una laurea honoris causa...i sorvoli in elicottero, la tempesta mediatica che si scatena.... Le mie perplessità sull'operazione restano tutte anzi semmai si rafforzano. Le ho già spiegate più volte. Ora qua e là in mezzo a questa irrefrenabile frenesia collettiva mi pare di sentire qualche voce (forse un pò tardiva) di sano realismo.

I sindaci del lago di Garda che l'altro giorno dicono proprio a 51news: “Non aderiamo alla richiesta della prefettura di mettere a disposizione risorse, il Garda ha bisogno di sicurezza nella stagione estiva. Non possiamo permetterci di rischiare”. Il prefetto stesso che in una recente intervista al Corriere sottolinea che “l'autorizzazione all'evento la danno i sindaci...io ho raccolto la richiesta dei sindaci del Sebino che si sono resi conto che la complessità dell'organizzazione richiedeva un coordinamento statale”. L'assessore regionale al turismo Mauro Parolini si dichiara “abbastanza preoccupato”. Mentre l'assessore regionale alla protezione civile Simona Bordonali comincia a mettere le mani avanti: “Se sarà necessario bloccheremo gli accessi all'opera e alla zona”. Ma come, non si conoscevano prima gli accessi alla zona? La conformazione, lo stato delle infratrutture? Attenzione: perchè come ha scritto Luciano Pilotti sempre sulle colonne del Corriere: "Sbagliare il modello di accoglienza sarebbe un rischio troppo grande per il capitale reputazionale dell'intera area". Ricordiamo che questo progetto è stato altro rifiutato altrove per più di una volta.

Non so, ho come l'impressione che oggi alla vigilia dell'evento emergano più chiaramente aspetti di cui forse non si era calcolata fino in fondo la portata. Non pare anche a voi? L'aspetto assicurativo. Io non ne ho mai sentito parlare. E poi un conto vero di quanto costa tutto questo alla comunità (intendo comuni, provincia, regione). Questa è la mia opinione. Dico la mia civilmente.

Ps: Repubblica riporta la notizia della multa alla società per aver impiegato in nero dei lavoratori mentre i sindacati chiedono tutele per i lavoratori occasionali. Non dimentichiamo che a costoro è demandata la sicurezza di migliaia di persone.

Ps: Ieri sul treno per Milano sentivo due passeggeri discutere: “Treni in più per vedere la passerella del lago d'Iseo? Sono stati trovati in un attimo. Ma per i pendolari....??!!”

Ps: nella foto il lago d'Iseo al naturale, giudicate voi!

Maria Paola Pasini