Cosa è successo il 13 luglio 1944, esattamente 72 anni fa a Brescia?

Il 13 luglio 1944 Brescia fu colpita dal primo dei quattro devastanti raid aerei alleati orientati principalmente a colpire "a tappeto" il cuore della nostra città. Duecento i morti. Fra le incursioni con queste caratteristiche, l'anno successivo bisogna ricordare quelle del 24 febbraio, del 2 marzo e quella protrattasi dal 4 al 6 aprile 1945. Abbiamo intervistato Carlotta Coccoli, architetto, esperta bresciana di queste vicende.

Quali danni al patrimonio monumentale di Brescia?

Come accennavo in precedenza, per chi si occupa di patrimonio monumentale bresciano, quelle quattro date segnano uno spartiacque che avrebbe modificato irrimediabilmente alcune delle zone più significative del nostro centro storico.

Per quanto riguarda in particolare l'incursione del 13 luglio 1944, essa causò danni significativi al palazzo della Biblioteca Queriniana (che oltre ai danni all’edificio subì la perdita di circa un terzo dei suoi 40.000 volumi), del Broletto (col crollo della palazzina malatestiana e del cavalcavia su via Musei, in cui Lattanzio Gambara aveva affrescato nel ’500 le scene dell’Apocalisse, ciclo pittorico che andò interamente perduto), dei palazzi Martinengo Palatino, Maggi e alla chiesa di San Marco. Il danno più spettacolare (anche se non certo il più grave) fu quello al Duomo Nuovo, con l'incendio dell'ossatura lignea di sostegno del rivestimento in rame sovrapposto alla cupola muraria, immortalata in alcune suggestive immagini dell'epoca.

Come ha segnato la città l'esperienza delle bombe?

Se dal 1945 al 1948 a Brescia furono ricostruiti oltre 30.000 vani d'abitazione sui circa 35.000 colpiti dalla guerra, il percorso che portò alla rinascita del suo patrimonio artistico fu più lento e difficile e scontò i problemi legati alle ristrettezze finanziarie, alla penuria di materiali e anche a un'opinione pubblica e politica meno sensibile alle ragioni dell'arte. Un'altra questione di particolare attualità a Brescia era quella dovuta alla possibilità offerte dagli sventramenti causati dalle bombe per una trasformazione profonda della città, che però costituiva un grave rischio per la conservazione degli edifici preesistenti coinvolti, e per il volto storico della città.

A che punto sono le sue ricerche sui monumenti italiani distrutti durante la Seconda Guerra Mondiale e quando potremo leggere il suo nuovo libro dedicato a questo tema?

La pubblicazione del mio libro - che raccoglie dieci anni di ricerche in archivi italiani e anglo-americani, e che si intitolerà "Monumenti violati. Danni bellici e riparazioni in Italia nel 1943-1945: il ruolo degli Alleati" - è prevista per il prossimo autunno. Esso ha l’obiettivo di far luce sull’operato svolto in Italia da uno speciale ramo dell'esercito alleato (noto come "Sottocommissione Monumenti, Belle Arti e Archivi") che ebbe un ruolo decisivo nel tentativo di salvaguardare il patrimonio artistico del nostro Paese da danni e devastazioni gratuiti, ma soprattutto contribuì a supportare il neo-ricostituito governo dell'Italia liberata nella difficile opera di riparazione dei danni causati dai bombardamenti.

Nonostante il volume tratti in generale di tutto il territorio italiano, l'accenno alle condizioni dei monumenti bresciani avrà un'attenzione particolare, essendo stata la nostra città in Lombardia seconda solo a Milano per l'entità dei danni e delle devastazioni.

Chi è Carlotta Coccoli?

Carlotta Coccoli, architetto, dottore di ricerca in Conservazione dei Beni Architettonici, specialista in Restauro dei Monumenti, ha insegnato al Politecnico di Milano e all’Università degli Studi di Trento. Attualmente è docente di “Architectural Restoration and Conservation” all’Università degli Studi di Brescia e di “Storia e tecnica del restauro” all’Università degli Studi di Padova. Il suo principale tema di ricerca riguarda la protezione del patrimonio culturale in aree di crisi (eventi bellici e disastri naturali). In particolare ha studiato l’organizzazione della “Sottocommissione Monumenti, Belle Arti e Archivi” in Italia e Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale usufruendo di un assegno di ricerca annuale presso l’Università degli Studi di Brescia (2009-2010) e del Canon Foundation in Europe Fellowship presso il Gakushuin Women’s College, Faculty of Intercultural Studies di Tokyo (2010). Nel 2010 è stata Visiting Scholar presso l’American Academy in Rome. Nel 2014, per conto dell’Istituto statunitense e del Deutsches Historisches Institut in Rome, ha organizzato (con Lutz Klinkhammer) il convegno internazionale “Art and War. Destruction and Protection of Italian Heritage, 1943-1945 /Arte e guerra. Protezione e distruzione del patrimonio artistico italiano 1943-1945”.

Abilitata a professore di seconda fascia, settore 08/E2 - Restauro e storia dell’architettura, è autrice di oltre quaranta pubblicazioni scientifiche e presentazioni a congressi nazionali ed internazionali.