Una mattina in centro a Brescia, tra bellezza e degrado.

Sono il prototipo della donna che corre: troppi impegni, troppo poco tempo e desiderio di far quadrare tutto, copione femminile che tutte conosciamo bene. Questa mattina, però, mi sono presa il lusso di guardarmi intorno nella mia città, complice il primo sole... e un parcheggio più lontano del solito. Niente male: piazze che respirano l'aria di primavera, chiese e monumenti che le abbelliscono, fiori ben curati, una buona pulizia. Sorrido a una città rivitalizzata dal primo tepore.

Poi, di colpo, ecco la stonatura. Si tratta di dettagli, ma sono proprio questi a determinare la vera eleganza. Il sorriso si paralizza di fronte a una fontana che ha conosciuto tempi migliori: mi dispiace, ma cerco di essere indulgente e penso che con tutte le emergenze del momento forse la manutenzione delle fontane non è in cima ai desiderata dei nostri amministratori. Peccato, le pulizie di primavera sarebbero auspicabili per aggiungere un tocco di classe al nostro biglietto da visita.

La vera sorpresa, però, nasce quando mi avvicino per cogliere alcuni particolari e lo sguardo indugia sull’acqua della vasca: fazzoletti e volantini galleggiano placidamente insieme alla fetta di limone di qualche aperitivo serale; in un angolo si è incastrato il bicchiere di plastica di un brindisi e sul fondo decine e decine di mozziconi di sigaretta, oltre ad altri rifiuti non identificati, tracciano sagome strane e un po' inquietanti. Il sorriso ha lasciato il posto a una smorfia di disgusto.

Proseguo il percorso, sperando che la vista precedente sia stata un'eccezione. Magari! Nelle fontane successive trovo di tutto, perfino bottiglie di vetro con relativi tappi a corona sul fondo; se poi la superficie intorno lo permette, scritte e graffiti campeggiano in abbondanza. Come possiamo pretendere pulizia e servizi di prim'ordine da chi ci governa, se noi per primi manchiamo di rispetto a ciò che è di tutti? Certo, si tratta di piccole cose, scoperte per caso in una mattina in cui mi sono presa il lusso di guardarmi intorno. Se lo facessimo più spesso, forse potremmo monitorare il suolo pubblico e promuoverne il rispetto tra chi ci vive accanto. Sicuramente al mio prossimo pirlo in centro starò più attenta a chi sosta vicino alle fontane, soprattutto se sta bevendo e fumando accanitamente. Dissuasori viventi contro la maleducazione, basterebbe davvero poco!

Giovanna Gamba