Taglio del nastro per una realtà cui hanno aderito sei Comuni della zona (Berlingo, Castegnato, Cazzago San Martino, Paderno Franciacorta e Passirano) e che intende prevenire la sovrapproduzione di rifiuti attraverso il recupero e lo scambio di oggetti, ma anche di tempo e competenze personali fra i cittadini che lo frequenteranno.

Si chiama riuso3, al cubo, perché l’obiettivo dei promotori dell’iniziativa è triplice e si può riassumere in tre termini: recupero, riuso, rete. Il banco del riuso inaugurato in questi giorni a Rovato, il primo in provincia di Brescia, nasce come opportunità di sperimentare in concreto il modello dell’economia circolare per i residenti di alcuni comuni in Franciacorta. In sede saranno raccolti materiali e beni consegnati da chi non intende più servirsene, per poi metterli a disposizione di altri: dall’abbigliamento agli utensili per casa e giardino, dai mobili ad accessori di vario tipo, tutto potrà essere messo in rete per evitare sprechi e creare un circolo virtuoso a beneficio dei cittadini.

Le operazioni di scambio escludono l’impiego del denaro, così come la pura gratuità, e si articolano piuttosto in una sorta di baratto: l’utente, singolo cittadino o associazione, si vede assegnare una card e può accumulare un punteggio da spendere secondo il proprio bisogno. Si può scambiare un mobile con passaggi in auto, cibo con capi di abbigliamento, attrezzatura elettronica con la possibilità di tinteggiare un ambiente e perfino uno spazio fisico (da cedere per uno o più giorni) con una bicicletta. Ogni offerta verrà valutata dal “facilitatore”, un operatore di CAUTO, che ha la facoltà di respingere ciò che non è in buono stato, integro, funzionante, così da garantire standard elevati di qualità fra i beni raccolti.

 

Promossa con il contributo di Fondazione Cariplo e coordinata da Fondazione Cogeme, l’iniziativa si avvale del sostegno di numerosi partner, tra cui la Provincia e le università di Brescia, la fondazione Nimphe (castello di Padernello) e Kyoto Club. Inizialmente il banco sarà operativo per le associazioni e i servizi sociali dei comuni coinvolti, in modo da completare il necessario rodaggio, ma nei prossimi mesi tutti i cittadini potranno partecipare attivamente. Intanto, grazie al contributo di Linea Gestioni, nelle isole ecologiche di tutti i Comuni sarà posizionato un container idoneo alla raccolta.

L’inaugurazione della struttura ha visto presenti i sindaci dei Comuni aderenti, che hanno preso la parola dopo il saluto del primo cittadino di Rovato, Tiziano Belotti, e gli interventi di Gabriele Archetti, presidente di Fondazione Cogeme, e Sonia Cantoni, consigliere di amministrazione di Fondazione Cariplo. «L’avvio del banco – ha precisato Archetti – è una tappa significativa del progetto sull’economia circolare, che nell’arco di un triennio sta abbracciando realtà territoriali sempre più ampie, coinvolgendo associazioni ma anche il mondo produttivo». Da parte sua, Fondazione Cariplo sostiene con particolare motivazione i progetti che «promuovono la crescita di una nuova cultura, con nuovi stili di vita e nuovi modi di produzione. L’economia circolare – sottolinea Sonia Cantoni – in effetti non mette in circolo solo risorse materiali, ma anche risorse umane, individuali e sociali».

Tra i sindaci, c’è chi evidenzia l’importanza di fare rete (Cristina Bellini, Berlingo) e chi mette in luce l’aspetto virtuoso di fare squadra tra amministratori per il bene del territorio, al di là delle appartenenze politiche (Gianluca Cominassi, Castegnato). Esprimendo gratitudine a chi ha operato per la realizzazione (Antonio Mossini, Cazzago), i primi cittadini hanno sottolineato l’aspetto educativo del dare oltre che ricevere (Silvia Gares, Paderno) e la dimensione etica del percepire che nessuno è completo e tutti hanno bisogno di qualcosa (Francesco Pasini, Passirano). Apprezzamento al progetto anche da parte della presidente di Linea Gestioni, Cristina Carminati, e dei rappresentanti della cooperativa Cauto, che saranno in prima linea nella gestione tecnica del banco.

Attenta e molto nutrita la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni del territorio, che in effetti saranno le protagoniste dei primi passi dell’iniziativa. Serve infatti il contributo di tutti affinché il banco non si riduca a un mero magazzino per scambiare merci: la peculiarità dell’iniziativa è infatti l’essere concepita come occasione per generare benessere, non solo economico ma anche sociale. Anche per questo la gestione degli scambi non viene affidata alla sola piattaforma informatica. È infatti essenziale promuovere l’incontro, le relazioni, la reciprocità proponendo un modello di economia di condivisione che renderà migliori tutti coloro che si lasceranno coinvolgere dalla nuova avventura, singoli cittadini così come intere comunità. 

Giovanna Gamba