A partire da mercoledì 23 aprile e poi per tutto il mese di maggio, fino alla conclusione il 2 giugno, la Valle Sabbia promuove la nona edizione della rassegna teatrale che toccherà numerosi centri: Villanuova, Vestone, Gavardo, Idro, Vobarno, Serle e Barghe.
A partire da mercoledì 23 aprile e poi per tutto il mese di maggio, fino alla conclusione il 2 giugno, la Valle Sabbia promuove la nona edizione della rassegna teatrale che toccherà numerosi centri: Villanuova, Vestone, Gavardo, Idro, Vobarno, Serle e Barghe.
Promossa e sostenuta dalla Comunità Montana di Valle Sabbia, in particolare dall’Assessorato alla Cultura, è ai nastri di partenza la nona edizione di ALTRI SGUARDI, teatro in Val Sabbia. Cinque i comuni aderenti (Barghe, Gavardo, Vestone, Villanuova sul Clisi e Serle) cui si aggiunge la significativa e costante presenza dell’Istituto di Istruzione Superiore Giacomo Perlasca (sedi di Idro e Vobarno). Un’edizione con grandi nomi del teatro italiano (Ottavia Piccolo e Lella Costa), con amici e artisti ricorrenti nelle precedenti programmazioni (Elisabetta Salvatori e Christian Di Domenico), con una presenza particolare, Gianfelice Facchetti, figlio dell’indimenticato Giacinto Facchetti capitano dell’Inter e della Nazionale degli anni ’60/’70 e con il ricordo di Emanuela Loi proposto da Laura Mantovi.
Si inizia mercoledì 23 aprile (ore 20,45) al Teatro Corallo di Villanuova sul Clisi (Viale XXIV Maggio 2) con MATTEOTTI anatomia di un fascismo, di Stefano Massini, protagonista OTTAVIA PICCOLO con i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo. Uno spettacolo che rende onore a un anniversario importante come i cento anni di una storia che vale la pena raccontare ancora, e che può, e forse deve essere, uno di quei momenti in cui la risposta alle domande non riguarda più la Storia ma il buon senso e la dignità. Le quattro e quindici del pomeriggio del 10 giugno 1924. Due testimoni dichiarano di aver assistito a una colluttazione all’interno di una vettura e di aver visto espellere quello che sarà riconosciuto come il tesserino dell’onorevole Giacomo Matteotti. Matteotti (anatomia di un fascismo) parte dalla testimonianza di chi c’era, di chi ha visto e non si è tirato indietro, per ricostruire quanto Matteotti stesso chiamava il pericolo più grande: quello che non capisci.
Biglietto unico 20€, prevendita on-line da lunedì 17 marzo su www.vivaticket.com (digitando “villanuova” nella barra di ricerca “eventi, luoghi, artisti”); prenotazione (in posti limitati) da giovedì 13 marzo presso la Biblioteca Comunale 0365.371758 in orario di apertura o scrivendo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. a seguito di risposta affermativa. Commutazione prenotazioni e vendita eventuali biglietti invenduti dalle ore 19:45 presso il luogo di spettacolo.
Martedì 6 maggio (sempre ore 20,45) all’Auditorium Comunale Mario Rigoni Stern di Vestone (via Fabio Glisenti 23) il protagonista della serata sarà invece GIANFELICE FACCHETTI, figlio dell’indimenticato Giacinto, che in Arpad Weisz, se il razzismo entra in campo, parte dall’analisi degli insulti più in voga oggi nel gergo comune e da episodi di cronaca, per parlare di come il razzismo continui a trovare sfogo e spazio negli stadi. A volte dai linguaggi dell’odio, da una parte emergono combinazioni che riconducono a stereotipi sociali duri a morire, dall’altra si palesano fatti di cronaca impossibili da comprendere ma che dobbiamo provare a capire. In questo scenario, la storia di Arpad Weisz, allenatore ebreo di Inter e Bologna a cavallo tra gli anni ’20 e ’30, deportato e ucciso ad Auschwitz, diventa un monito a non abbassare la guardia. Una testimonianza lucida e appassionata contro l’indifferenza, il pericolo più grande da cui difenderci, tra il non dire e il non fare. La sua storia ci invita a ragionare sulle contaminazioni tra potere e sport, a partire dal momento storico in cui lo sport e il calcio si sono trasformati in strumenti per nazionalizzare le masse. Una testimonianza, quella di Arpad Weisz, che si intreccia ad altre figure del calcio che non hanno chinato la testa davanti alla ferocia cieca della storia. Giocatori, allenatori, presidenti, uomini le cui biografie posso aiutarci a riaccendere il lume della ragione.
Biglietto unico 8€, prenotazione da giovedì 13 marzo presso la Biblioteca Comunale 0365.81709 in orario di apertura o scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. a seguito di risposta affermativa.
Mercoledì 14 maggio (sempre ore 20,45) al Teatro Salone Pio XI di Gavardo (via Mangano) la scena sarà di LELLA COSTA che in La fata (produzione Teatro Carcano – distribuzione Mismaonda) fornirà una serie di digressioni ironiche e argute sulla figura più misteriosa e mutevole de Le avventure di Pinocchio. Un work in progress, quasi un nocciolo di un nuovo lavoro, in cui si presenta la salvifica e incantevole, unica presenza femminile della storia collodiana: la Fata turchina. Una figura che indirizza, con le ricorrenti apparizioni e sparizioni, il corso del viaggio archetipico e allegorico, sublime e grottesco, che è soprattutto un viaggio interiore. Ricordati che colui che tira i fili è questo Essere celato in noi, diceva Marco Aurelio e forse non sbagliava.
Biglietto unico 20€, prevendita on-line da lunedì 17 marzo su www.vivaticket.com (digitando “gavardo” nella barra di ricerca “eventi, luoghi, artisti”). Prenotazione (in posti limitati) da giovedì 13 marzo presso Ufficio Cultura del Comune di Gavardo 0365.377462 in orario di apertura o scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. a seguito di risposta affermativa. Commutazione prenotazioni e vendita eventuali biglietti invenduti dalle ore 19:45 presso il luogo di spettacolo.
Venerdì 16 maggio (ore 20,30) e sabato 17 maggio (in replica scolastica) presso l’Istituto di Istruzione Superiore Giacomo Perlasca (sede di Idro – via Treviso) sarà protagonista, attraverso la voce di LAURA MANTOVI, la storia di Emanuela Loi, giovane poliziotta di origini sarde che perse la vita nell’attentato al giudice Paolo Borsellino il 19 luglio del 1992. Lo spettacolo, Io, Emanuela, tratto dal testo dell’autrice bresciana Annalisa Strada, accompagna lo spettatore nella nostra storia più recente attraverso la vita fatta di speranza, di gioia di vivere, di lealtà, di senso del dovere, di piccole e grandi scelte che Emanuela fece nella sua breve esistenza.
Per la replica serale partecipazione libera e gratuita fino a esaurimento posti disponibili.
Giovedì 22 maggio (in replica scolastica) e sabato 24 maggio (ore 20,45) rispettivamente presso l’Istituto di Istruzione Superiore Giacomo Perlasca (sede di Vobarno – via Sottostrada) e presso il Teatro Parrocchiale di Serle (via Roma 11) sarà ancora una volta CHRISTIAN DI DOMENICO con U’ PARRINU la mia storia con Padre Pino Puglisi ucciso dalla mafia a ricordare la figura del primo martire della Chiesa ucciso da Cosa Nostra. A renderlo ben più che il classico spettacolo di teatro civile è l’appassionato racconto che si intreccia con le vicende autobiografiche che Christian Di Domenico ne fa avendo avuto, da giovane, l’occasione di incontrare più volte Padre Puglisi, amico di famiglia. U parrinu venne presentato in anteprima il 22 maggio 2013, a Palermo, sull’altare della Chiesa di San Gaetano, nel quartiere Brancaccio, quello stesso altare su cui don Pino Puglisi ha officiato messa negli ultimi tre anni della sua vita. Guida spirituale, confessore, insegnante di religione, amico di tutti, non si risparmiava né nella denuncia, anche durante le sue omelie sul sagrato della chiesa, né nell’azione. Ai bambini che vivevano per strada, che senza il suo aiuto sarebbero stati risucchiati dalla criminalità e impiegati per piccole rapine e spaccio e che consideravano i mafiosi degli idoli, insegnava che si può ottenere rispetto dagli altri anche senza essere criminali, semplicemente per le proprie idee e i propri valori. “Quelli che pensano troppo prima di muovere un passo, trascorrono la vita su un piede solo”.
Biglietto unico 8€, prenotazione da giovedì 13 marzo presso la Biblioteca Comunale 030.6910828 in orario di apertura o scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. a seguito di risposta affermativa.
Altri Sguardi Teatro in Valle Sabbia chiuderà lunedì 2 giugno (ore 17:30) presso il Teatro Oratorio di Barghe (via Nazionale 85) con il racconto di un'altra amica della rassegna ELISABETTA SALVATORI in SCALPICCII SOTTO I PLATANI L'estate del '44 a Sant'Anna di Stazzema. Chi visita oggi questo paesino dell’entroterra versiliese, ci trova un’atmosfera irreale e sacrale. Nell’estate del 1944 era un piccolo centro delle Alpi Apuane, dove molti sfollati avevano trovato rifugio dagli orrori della guerra. Giocavano tranquilli i bimbi a Sant’Anna fino al sabato mattina che cancellò ogni cosa. Era il 12 agosto. Il vibrante racconto che Elisabetta Salvatori ha tessuto intorno a uno dei più efferati eccidi nazisti contro i civili italiani (furono uccise 560 persone in meno di tre ore) è una storia raccontata con delicatezza e rispetto. Seguendo le tracce di dialetto versiliese il pubblico vede e sente Sant’Anna, le sue madri e i suoi vecchi rimasti in paese e caduti sotto la violenza. La vicenda della strage è ricostruita componendo un toccante e luminoso affresco del paese, delle tradizioni e di stralci di vita quotidiana. Serve una altra nota per rendere necessaria questa memoria: solo nel 2007 la Corte di Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo, pronunciata nel 2005 dal Tribunale Militare di La Spezia, contro dieci ufficiali delle SS che comandavano i reparti.
Partecipazione libera e gratuita fino a esaurimento posti disponibili.
ALTRI SGUARDI 2025 teatro in Val Sabbia è un’iniziativa di Comunità Montana di Valle Sabbia, Assessorato alla Cultura e delle Amministrazioni Comunali di Barghe, Gavardo, Vestone, Villanuova sul Clisi, Serle e Istituto di Istruzione Superiore Giacomo Perlasca (sedi di Idro e Vobarno). La direzione artistica è di Vittorio Pedrali.