Come di consueto ormai da diversi mesi vi proponiamo le riflessioni del fine settimana della nostra collaboratrice gardesana Ariel. Oggi una dedicata alle donne.

 

Io sono come quella foglia – guarda –

sul nudo ramo, che un prodigio ancora

tiene attaccata.

Negami dunque. Non ne sia rattristata

la bella età che a un’ansia ti colora,

e per me a slanci infantili s’attarda.

Dimmi tu addio, se a me dirlo non riesce.

Morire è nulla; perderti è difficile.

 

(Umberto Saba, “La foglia”)

 

Distante dagli auguri, dalle celebrazioni, dai fasci o rametti di mimose, dai rumori e

dalle tante e variegate espressioni che accompagnano l’8 marzo, mi permetto di

volgere il mio pensiero a tutte le donne che rimangono sole per la scomparsa

violenta di altre povere donne. Lo faccio senza proclami semplicemente dedicando

loro la bellezza di questa poesia di Umberto Saba. Tante, troppe donne, ancora oggi,

ci hanno abbandonato non per loro volontà e altrettante soffrono e subiscono

violenze espresse o tacite così crudeli da essere diventate praticamente invisibili. Mi

piacerebbe pensare di riunire in un tavolo infinito tutte noi donne, vicine e lontane,

presenti e assenti, visibili e invisibili.

Ariel