Una quantità enorme di documenti trafugati dagli Alleati. Una azione preceduta da un saccheggio spietato messo a punto dalla retroguardia fascista repubblichina ormai in fuga dal Garda. Tra l’una e l’altra, qualche probabile scorribanda partigiana.

Casse e bauli, valigie e camion, un’enorme quantità di metri cubi di faldoni contenenti documentazione di ogni genere scomparve sul Garda e nel Bresciano nell’ultima settimana di aprilee nel mese di maggio 1945. Materiale prodotto soprattutto nei 18 mesi che avevano visto Benito Mussolini, Duce del Fascismo al tramonto, osservare l’epilogo bellico da un lago mai così triste.

Che fine fece quel materiale?

È l’indagine che “Saccheggio sul lago”, un libro di Bruno Festa, tenta di chiarire tra mille difficoltà.

Dopo avere rovistato in una trentina di archivi nazionali e locali, oltre ad avere verificato molti rapporti militari alleati elaborati al termine della Seconda Guerra Mondiale, Festa ha pubblicato date ed eventi che contribuiscono a mettere a fuoco quelle vicende. Che vanno oltre la storia raccontata da documenti cartacei e si estendono al trafugamento di opere d’arte sparite sul lago nell’imminenza del tracollo della Rsi.

Il contesto è quello del Garda e della Provincia di Brescia. La presentazione del volume si tiene a Gargnano (Sala Castellani, ore 20,30 del 17 marzo), San Felice d.B. (23 marzo, ore 20,30), Gardone Riviera (Sala Consiliare, 24 marzo ore 17).

Giordano Silvestri