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In questi giorni è stato presentato a Palazzo Broletto il progetto MAPS, pensato pensato per i giovani della Valle Sabbia e della Bassa Bresciana alla ricerca di traiettorie per orientarsi nella messa alla prova.

 

Area Società Cooperativa Sociale ETS, con sede a Villanuova sul Clisi, da oltre vent'anni opera con i minori nell’ambito dell’inclusione sociale ed è l'ente capofila del progetto. L’iniziativa nasce con la finalità di sperimentare, valorizzare e mettere a sistema le migliori esperienze di messa alla prova e di accompagnamento ai minori autori di reato. 

Tanti i partner coinvolti che hanno creato una solida rete territoriale per dare vita al progetto: Fondazione Cariplo, Fondazione Comunità Bresciana, Associazione Criaf, Azienda Territoriale per i servizi alla persona Ambito 9, Azienda ValleSabbia Solidale, Istituto di mediazione familiare e sociale di Brescia, Centro Studi Socialis, Consorzio Koinon, Il Calabrone ETS, Comunità Montana di Valle Sabbia, Distretto Ambito 9, USSM di Brescia e IIS Perlasca di Idro.   

Aurelio Bizioli e Nicola Maccioni, rispettivamente presidente e direttore della Cooperativa Area, hanno brevemente illustrato i pilastri su cui si costruisce il percorso di MAPS, il cui nome non è solo l’acronimo di Messa alla Prova ma vuole concentrarsi sulle traiettorie di vita dei ragazzi che saranno coinvolti. I giovani autori di reato, segnalati dal Tribunale per partecipare, verranno accompagnati nella creazione di diverse mappe, geografiche e simboliche, per costruire il proprio percorso: Mappa si sé, Mappa dei legami, Mappa delle relazioni e Mappa delle opportunità. Infine, il progetto punta anche a creare una Mappa della replicabilità, per analizzare gli obiettivi iniziali e risultati che si raggiungeranno e valutare la prototipazione e la modellizzazione del percorso proposto.  

Il progetto si concentrerà sui territori della Valle Sabbia (Ambito distrettuale 12) e della Bassa bresciana centrale (ambito distrettuale 9), rappresentati rispettivamente dai presidenti dell’assemblea dei Sindaci dei due distretti, Michele Zanardi e M. Carlotta Bragadina. Entrambi concordano sull’importanza di calare questo progetto nel territorio, per poter creare reti informali che permettano di facilitare il reinserimento dei ragazzi autori di reato e creare una comunità locale che non dimentichi nessuno. 

In conclusione, Roberta Ghidelli, Direttrice dell’Ufficio Servizi Sociali del Tribunale dei Minori di Brescia, ha sottolineato l’importanza per la magistratura di Brescia della compartecipazione degli enti territoriali a questi servizi, che non devono essere vissuti come di stretta competenza del Ministero, ma servono a ripensare i contesti territoriali da cui i soggetti coinvolti provengono e da cui vengono influenzati.