Le piscine comunali sono state chiuse il 31 dicembre con quella che il Circolo PD di Desenzano ha definito un'ennesima beffa per i cittadini: 15 persone senza lavoro e centinaia di utenti senza un servizio. Pubblichiamo il comunicato stampa in merito.
Non c’è un progetto, non ci sono i soldi e l’Amministrazione chiude il centro natatorio senza dare spiegazioni esaustive. Il Circolo Pd di Desenzano è seriamente preoccupato per il futuro di un servizio fondamentale quale è il centro natatorio Giacomo Signori, punto di riferimento da decenni di tutto il Basso Garda. Negli ultimi anni gli utenti hanno segnalato lo stato di degrado in cui versava la struttura, dal canto nostro le diverse segnalazioni ricevute sono state convogliate in interrogazioni all’Amministrazione che ha sempre risposto millantando soluzioni che ad oggi assomigliano più a vere e proprie prese in giro.
Il 31 dicembre le piscine comunali hanno chiuso infatti i battenti, senza spiegazioni credibili, infrangendo le grandi promesse fatte ai cittadini e soprattutto agli elettori di questa maggioranza. Circa 15 persone resteranno senza lavoro, mentre centinaia di persone senza un servizio e soprattutto senza un progetto futuro e i soldi necessari per realizzarlo. “Gli aspetti preoccupanti sono più di uno - spiega la segretaria del Circolo PD di Desenzano Giustina Bonanno - ma alla base di tutto c’è la superficialità con cui l’Amministrazione si è approcciata alla faccenda. Purtroppo i più colpiti direttamente saranno le persone fragili e quindi spesso impossibilitate a rivolgersi in altre strutture. Anche i lavoratori ne faranno le spese con i cittadini, che è ora aprano gli occhi su chi li sta amministrando”.
Le piscine comunali da anni sono oggetto di un grave deterioramento a cui nessuno ha badato. L’Amministrazione commissionò il progetto (mai visto) a Garda Uno e l’operazione di restyling fu stimata intorno ai 10 milioni di euro. “Ad oggi ne servono anche di più - prosegue Giustina Bonanno - e la banderuola dei circa 3 e mezzo ottenuti dalla vendita dell’ex ragioneria non bastano di certo. Inoltre non si capisce perché questa Amministrazione sia così restia ad essere trasparente coi cittadini. Non ha mai presentato pubblicamente un progetto, non ha mai organizzato incontri pubblici per condividere le scelte. Così non va bene, non è rispettoso e democratico”.
Sempre l’Amministrazione e il sindaco Guido Malinverno a settembre avevano fatto una promessa. Quella di chiudere il 31 dicembre, ma anche di iniziare i lavori a gennaio per restituire le piscine ai cittadini a settembre 2024. Ennesima promessa disattesa: non ci sono i soldi, non c’è un progetto e chissà quando e se Desenzano tornerà ad avere il suo fiore all’occhiello.
Chiediamo quindi spiegazioni per i cittadini e soprattutto una soluzione rapida ed efficace. Di soldi ce ne sono, questa Amministrazione dispone di un bilancio che è oltre il doppio di quelle precedenti nonché innumerevoli contributi regionali e statali come mai si era visto prima. Se si vuole, si può fare, basta mettere davanti a grandi opere ed eventi che danno visibilità ai politici le esigenze e le necessità dei cittadini.
Desenzano, finale triste per le piscine comunali
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