Cronaca

Due delle sette Unità Navali in forza al Nucleo della Guardia Costiera Gardesana, che trova la sua base principale a Salò, sono stati rischierati nel sorgitore di Nago Torbole per operare nelle acque dell’alto Garda. Si tratta della Motovedetta CP 605, uscita da qualche giorno da lavori di refitting e del battello veloce GC B98.

Alle due unità navali, sulle quali opereranno da tre a cinque militari, a seconda delle missioni, è stata assegnata anche una radiomobile CP per le attività logistiche e di interventi lungo costa. Il rischieramento dei guardiacoste e dei mezzi navali e terrestri, reso possibile grazie alla caserma fornita in comodato d’uso gratuito dalla locale amministrazione comunale alla Guardia Costiera e ai posti d’ormeggio assicurati dall’Ispettorato dei Porti di Trento, è stato autorizzato dal Reparto Operativo della Direzione Marittima di Venezia e rientra nell’ambito del protocollo di sicurezza dei naviganti per il Lago di Garda, il cui rinnovo è stato discusso in un’apposita riunione indetta dalla Comunità del Garda e alla quale hanno preso parte i rappresentanti dell’Ispettorato dei Porti di Verona e di Trento, dell’Autorità di Bacino, della Guardia Costiera e della stessa Comunità del Garda.

Nell’ambito della predetta riunione sono stati analizzati i dati operativi svolti dalla Guardia Costiera nell’anno 2022, di cui si elencano quelli più rilevanti:

Ø  734 missioni navali

Ø  15.441 miglia nautiche percorse in attività di vigilanza di polizia di sicurezza della navigazione;

Ø  144 sono state le operazioni di soccorso coordinate dalla sala operativa di Salò, di cui 98 svolte dai mezzi navali della Guardia Costiera e 46 dalle forze concorrenti (Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, Protezione Civile e Organizzazioni di Volontariato);

Ø  222 le persone soccorse e assistite nell’ambito di tali coordinamenti SAR;

Ø  3880 i controlli in materia di diporto e di sicurezza della navigazione;

Ø  563 le sanzioni amministrative elevate, la maggior parte per navigazioni a motore in zone riservate alla balneazione, per evoluzioni pericolose e per mancato rispetto dei limiti di velocità;

Ø  29 i sequestri eseguiti (1 penale e 28 amministrativi, tra cui 7 sequestri di unità da diporto e 20 per violazioni in materia di tracciabilità del prodotto ittico e mancato rispetto delle normative per la conservazione, per un totale complessivo di 834 kg di prodotto ittico);

Ø  2 le operazioni di bonifica ambientale eseguite rispettivamente con vigili del fuoco e con il wwf.

I dati sopra elencati, in aumento di circa del 30% rispetto al 2021 e del 40% rispetto al 2020, che testimoniano la quantità di lavoro svolto dalla Guardia Costiera sul lago più grande d’Italia nel 2022 si è reso possibile anche grazie all’implementazione di uomini e mezzi che il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, su richiesta della Direzione Marittima di Venezia, ha destinato nell’ultimo triennio sul Lago di Garda. Ad oggi, infatti, il Nucleo Mezzi Navali Guardia Costiera del Lago di Garda, può contare su:

Ø  37 guardiacoste (tutti abilitati al salvamento nuoto e al primo soccorso sanitario);

Ø  1 sala operativa attiva h24;

Ø  1 motovedetta ogni tempo pronta a muovere h24 con qualsiasi condizione meteo lacuale;

Ø  2 motovedette di polizia lacuale;

Ø  3 gommoni veloci;

Ø  1 Rescuerunner (particolare moto d’acqua che può operare sui bassi fondali e su scogliere affioranti);

Ø  5 mezzi terrestri;

Ø  Tre basi logistiche (la principale a Salò, una a Nago Torbole e una in fase di allestimento a Lazise, tutte fornite in comodato d’uso gratuito dalle locali amministrazioni alla Comunità del Garda per gli usi logistici della Guardia Costiera).

Inoltre, in considerazione degli eccellenti risultati del dispositivo operativo messo in campo dalla Guardia Costiera nel 2022, anche quest’anno, prima dell’inizio della stagione estiva, altre due unità navali del Nucleo verranno rischierate nel sorgitore di Lazise, al fine di avere una equa distribuzione dei mezzi lungo i 164 km di coste del lago, con una possibilità di prontezza d’intervento più efficace in fase di richiesta da parte dell’utenza, nonché di poter vigilare costantemente, per come fatto nello scorso anno, le coste lombarde, venete e trentine.

 

Durante un servizio di controllo del territorio, gli agenti della polizia locale sono stati informati da un passante che due persone avevano appena scavalcato la recinzione dell'isola ecologica.

La segnalazione ha mobilitato subito il comando e hanno subito raggiunto il posto due agenti insieme al comandante, Massimo Zambarda. Mentre un agente è rimasto a sorvegliare l'uscita, il comandante e l'altro agente sono entrati e hanno sorpreso i due all'interno di un cassone per il recupero di materiale elettrico, intenti a frugare e selezionare alcuni oggetti.

Non essendoci possibilità di comunicazione, visto che i due non parlavano italiano e non avevano documenti con sé, la polizia locale ha operato un fermo per procedere all'identificazione. I fermati sono poi stati portati al comando di Brescia, dove era presente un interprete e si è provveduto al fotosegnalamento. I due sono stati dunque denunciati a piede libero, dopo il sequestro degli arnesi da scasso rinvenuti all'interno del marsupio di uno dei due.

Il comandante Zambarda ha ringraziato i cittadini che non esitano a fare segnalazioni e lo stesso comando di Brescia per l'ausilio fornito nel corso dell'operazione.

Prosegue in questi giorni la complessa operazione di polizia a livello nazionale in materia di tutela della risorsa ittica denominata “Senza Traccia”. La stessa ha visto impegnati militari e motovedette appartenenti ai Comandi della Guardia Costiera del Veneto, sotto il coordinamento del 9° Centro regionale di controllo area pesca (C.C.A.P.) del Reparto operativo della Direzione Marittima di Venezia. Come di consueto, la domanda di prodotti ittici si incrementa durante questo periodo di festività, con un conseguente aumento del rischio di elusione della normativa di settore, a discapito del consumatore finale. In particolare, in provincia di Bergamo sono state sequestrate oltre 5 tonnellate e mezzo di prodotti ittici congelati provenienti dal Sud-est asiatico con termine minimo di conservazione superato, pronti per essere immessi sul mercato del Nord Italia. Grazie ad un’attenta attività di studio ed intelligence da parte della Guardia Costiera di Venezia, poi supportata nella fase esecutiva dal personale dell’Azienda tutela della salute di Bergamo, si è potuto individuare e sequestrare il prodotto ittico, con successiva sanzione amministrativa da 2000 euro.

Durante, invece, una delle attività finalizzate al contrasto della pesca illegale ed al bracconaggio ittico nel territorio del Delta del Po, in attività congiunta con gli operatori della Squadra acque interne del Commissariato di Porto Tolle, veniva intercettata un’auto con a bordo tre persone, ed un carico di carpe e siluri per un peso complessivo di 840 chilogrammi, mantenuto in condizioni igienico-sanitarie precarie ed accatastato nel portabagagli e fra i sedili, violando le disposizioni del Regolamento europeo sull’igiene dei prodotti alimentari. Infine, in Provincia di Bolzano, a seguito di ispezione presso uno stabilimento all’ingrosso, trasformazione prodotti della pesca freschi e impianto di piscicoltura, congiuntamente a personale dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, si riscontrava la conservazione di prodotti ittici sprovvisti di etichettatura e/o informazioni minime di tracciabilità, obbligatorie in ogni fase della commercializzazione, ed anche l’omissione o la non corretta applicazione delle procedure di autocontrollo basate sui principi del sistema HACCP. Venivano, dunque, posti sotto sequestro 7 quintali circa di prodotti ittici, con l’irrogazione di sanzioni amministrative per un importo di 3500 euro.

L’operazione “Senza Traccia”, a terra ed in mare, ha avuto come obiettivo principale il contrasto alla pesca illegale, e il controllo del commercio di prodotti ittici lungo l’intera filiera in particolar modo in questo periodo di festività, prestando particolare attenzione alla verifica della regolare etichettatura delle partite ittiche ai fini della tracciabilità obbligatorie in ogni fase della commercializzazione e all’attuazione delle procedure di autocontrollo basate sui principi del sistema HACCP e del rispetto delle norme igienico – sanitarie di carattere generale ai fini della sicurezza alimentare. Le ispezioni condotte a terra hanno riguardato anche gli esercizi di ristorazione, le pescherie ed i supermercati, sia in Veneto che nelle province lombarde di Bergamo e Brescia Nel complesso, l’attività ispettiva coordinata dal 9° Centro controllo area pesca, con più di 90 controlli effettuati, ha portato al sequestro di 8 tonnellate e mezzo di prodotto ittico e 25 sanzioni amministrative per circa 43.000 euro.

In riferimento al "PROGETTO SCUOLE SICURE 2023" gestito dalla Prefettura di Brescia e promosso dal Ministero dell'Interno, il quale ha contribuito destinando al Comune di Rezzato circa € 13.000 per l'acquisto di apparecchiature in grado di rilevare la presenza di stupefacenti e, in parte, per avanzare attività atte al contrasto dello smercio di droga nei pressi degli istituti scolastici, il Comando Polizia Locale di Rezzato ha organizzato un'incisiva attività di controllo delle aree maggiormente a rischio, raggiungendo importanti obiettivi (nelle ultime due settimane), e cioè: nr. 13 soggetti segnalati alla Prefettura poiché trovati in possesso di sostanze stupefacenti (2 dei quali minori degli anni diciotto), nr. 4 denunciati in stato di libertà per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio (3 dei quali minori degli anni diciotto), mezzo etto di narcotico sequestrato. La notizia in una comunicato stampa della polizia locale.

In particolare, la presenza di un giovane 20enne che si aggirava con fare sospetto nell'area esterna di un istituto scolastico, veniva controllato e perquisito dagli Agenti di Polizia Locale. Sulla sua persona venivano rinvenute decide di dosi di sostanza stupefacente del tipo "hashish", così come all'interno della sua abitazione ove veniva rinvenuto ulteriore narcotico, unitamente ad un bilancino di precisione e a del materiale utilizzato per il confezionamento dello stupefacente. Le indagini avanzate d'iniziativa dal Comando di Polizia Locale hanno permesso di fare emergere una consolidata e ben radicata attività di spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare tra la società giovanile, oltretutto minorenne.

"Quello della droga è un fenomeno che va debellato con ogni mezzo, ed è per questo che abbiamo chiesto al Comando che l'opera di prevenzione e repressione circa lo spaccio di droga venga estesa anche nel corso delle prossime settimane", commentano così il Sindaco Giovanni Ventura e l'Assessore alla Sicurezza Sergio Renato Voglini del Comune di Rezzato.

Nuvolento sotto shock in questi giorni. La notizia dell’omicidio di Romano Fagoni, ucciso con una coltellata alla gola dalla moglie Raffaella Ragnoli ha suscitato in tutti una grande impressione. Per tutta la domenica sono proseguiti gli interrogatori dei familiari e degli amici della coppia.

I carabinieri insieme al magistrato Flavio Mastrototaro hanno ascoltato numerose persone vicine di casa.

Ora resta da capire quali siano le cause profonde del delitto avvenuto a quanto sembra al culmine di una lite davanti al figlio 15enne della coppia.

«È un grande dolore perché conosco la famiglia e non mi sarei aspettato una cosa del genere - è il primo commento del sindaco Nuvolento Giovanni Santini al Giornale di Brescia -. Non me lo sarei aspettato soprattutto da lei, sempre disponile, per la parrocchia, per il Comune, quando aveva aiutato anche per il servizio pedibus. Lei si vedeva molto in paese, era attiva per la comunità, lui molto meno». E aggiunge: «Se c’erano tensioni tra loro erano ben nascoste tra le mura domestiche perchè non abbiamo mai saputo nulla. Sono vicino anche ai figli, soprattutto al 15enne che ha visto tutto. A lui va il mio abbraccio più grande».

Gli agenti del comando sono in prima linea nella lotta contro l'abbandono dei rifiuti in maniera indiscriminata. Negli ultimi tempi sono stati sanzionati quasi un centinaio di cittadini che avevano agito in modo non conforme alle regole.

 

A volte qualcuno crede che gettare rifiuti con noncuranza nelle aree pubbliche sia un'infrazione minima, che non incide sul decoro della propria città, soprattutto se si tratta di scarti di piccole e medie dimensioni. La superficialità di chi persiste nell'evitare gli appositi bidoni o i cestini dell’immondizia in realtà non solo classifica come maleducato il soggetto, ma produce anche gravi conseguenze sull’ecosistema, sulla salute dei cittadini e anche sui conti pubblici. In particolare, la raccolta dei rifiuti abbandonati sul territorio, e pertanto non conferiti correttamente secondo quanto disposto dal regolamento di gestione dei rifiuti, comporta un impegno di denaro pubblico non indifferente, con la conseguente riduzione di risorse che potrebbero essere destinate ad altri capitoli di spesa. 

A questo proposito il Comando di Polizia Locale di Rezzato conduce da tempo controlli serrati e, muovendosi anche su segnalazione dei cittadini, ha all'attivo circa 100 sanzioni comminate a persone colte mentre abbandonavano i rifiuti sul suolo pubblico. "Questo dato dimostra -  spiega l’assessore alla Polizia Locale Sergio Renato Voglini -  quanto sia rilevante il servizio degli agenti a tutela delle regole del vivere civile, dell’ambiente e del decoro della città. Un’attività che si volge anche grazie alle segnalazioni dei cittadini, fonte preziosa di informazioni". Tra i sanzionati, tra l'altro, c'è anche un cittadino denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Brescia, in quanto responsabile dell'abbandono di scarti di lavorazioni edili all'interno di un parco cittadino. 

Gli obiettivi raggiunti sono importanti e gli agenti, che spesso si muovono in stretta collaborazione con le guardie ecozoofile dell’associazione «FareAmbiente», esprimono la loro soddisfazione per la sinergia positiva che si è creata sia con i cittadini che con la stessa associazione, la quale ha anche sottoscritto un accordo con l’amministrazione comunale. 

“Purtroppo, nonostante gli sforzi e l’impiego di numerosi agenti - sottolineano il sindaco Ventura e lo stesso assessore Voglini - persistono comportamenti incomprensibili: ci sono coloro che utilizzano in modo scorretto i cestini depositandovi i propri rifiuti domestici, quelli che abbandonano materiali, anche ingombranti, sul suolo pubblico, non operano una corretta raccolta differenziata dei rifiuti, non raccolgono le deiezioni dei propri cani, lasciano nei parchi i residui di quanto utilizzato per momenti di svago e socializzazione, e così via. Fortunatamente la maggior parte dei rezzatesi rispetta le regole ed a questi, ringraziandoli, si fa appello per contribuire a debellare i comportamenti di pochi maleducati e incivili”.

(immagine d'archivio)

C’è voluto un giorno e mezzo ma gli agenti della polizia locale sono riusciti a individuare l'uomo che due giorni fa ha abbandonato dei rifiuti in un torrente secondario nel territorio di Villanuova in una zona impervia e nascosta.  La stessa persona - poi è emerso -  ha abbandonato altri rifiuti in una zona nel Comune di Roè Volciano. Si tratta di un ragazzo che abita a Roè che probabilmente stava facendo delle pulizie della propria abitazione e poi ha pensato bene di disfarsi del materiale “di troppo” senza andare a smaltire i rifiuti presso i centri di raccolta presso il comune dove lui appunto risiede. E’ adesso destinatario di una sanzione amministrativa, piuttosto salata e dovrà anche ripristinare il tutto.

Nei giorni scorsi la polizia locale di Prevalle-Paitone-Serle ha affrontato un aggiornamento professionale, presso il Comune di Prevalle, sull'uso del defibrillatore e, presso il comando della polizia provinciale di Brescia, sull'utilizzo dello spray al peperoncino.

La prima giornata di aggiornamento si è svolta alla presenza di tutti gli operatori del comando e aveva come obiettivo imparare l’utilizzo del DAE ovvero il defibrillatore semiautomatico. L’infermiere/istruttore Stefano Loi, insieme a tre suoi collaboratori, ha condotto il corso cui hanno partecipato cinque agenti del comando e numerosi addetti del centro sportivo di Prevalle. Nella prima parte, dedicata alla teoria, l'istruttore ha spiegato quali siano i fattori fondamentali di successo per il recupero di un soggetto colpito da un malore improvviso, così da garantire la catena di sopravvivenza Gli agenti hanno successivamente eseguito le manovre di rianimazione testandole su un manichino, in modo da comprendere quali siano le accortezze per eseguirle al meglio.

L’istruttore ha posto infine l’accento sulla questione tempo, evidenziando che ogni minuto trascorso tra il malore e il primo intervento riduce del 10% circa la possibilità di recupero del soggetto. Ecco perché risulta fondamentale la diffusione, specie in località distanti dai centri di soccorso (si pensi a Serle o a Marguzzo di Paitone), dei dispositivi DAE. I dispositivi, tuttavia, non bastano se non si provvede alla formazione di quanto più personale possibile, che sia poi in grado di utilizzarli al meglio.

La polizia locale di Prevalle due anni fa era stata destinataria della donazione di un DAE da parte dei titolari della forneria Franzoni. Il dispositivo, appena revisionato, entrerà ora a far parte delle dotazioni presenti sul veicolo di servizio.

La seconda giornata di formazione si è invece tenuta a Brescia, presso il comando della polizia provinciale. Il corso informava sulle modalità di utilizzo dello spray al peperoncino, lo strumento di autotutela in dotazione alla polizia locale in Lombardia. Lo spray è costituito da oleocapsicum, sostanza naturale ma altamente irritante per occhi, naso e mucose, che viene utilizzata per bloccare e far desistere da eventuali aggressioni soggetti malintenzionati.

Durante il corso, l’istruttore Botteri ha illustrato quale sia l’effetto della sostanza sulle persone e fornito dati statistici sulle situazioni di impiego del dispositivo, ormai in dotazione da più di vent'anni a molte polizie in ambito europeo e statunitense. Dopo la parte teorica, anche in questa giornata i corsisti sono passati alla pratica con la simulazione di alcuni interventi e con le successive istruzioni su come soccorrere, una volta reso inoffensivo, il soggetto colpito.

Le opportunità di aggiornamento per gli agenti continueranno per l'intero corso dell'anno.

Sarà Adonella Palladino l’ospite di questa settimana a Radio 51. Interverrà nella trasmissione Primo piano, con Maria Paola Pasini e Marcello Mora.

Giornalista, operatrice della comunicazione e portavoce addetta stampa  del Consorzio Garda Lombardia, la Palladino parlerà soprattutto del nostro lago. Appuntamento da lunedì a venerdì alle 8 e alle 12:30 su Radio 51!

Intervento d'eccezione ieri pomeriggio nella zona di San Michele di Gardone Riviera. Il giovane rapace sembra denutrito e affetto da una patologia che verrà definita meglio nelle prossime ore.

Ieri pomeriggio è stato eseguito un intervento di recupero del tutto eccezionale. Si è trattato infatti di un giovane esemplare di circa un anno di aquila reale. Il rapace,  apparentemente ferito, si trovava in un bosco al Val di Sur presso San Michele di Gardone Riviera. Per procedere alla cattura sono intervenuti in team il commissario del distaccamento di Vestone della polizia provinciale, un agente e un veterinario di ATS.

Messa in sicurezza, l'aquila è stata condotta al Centro Recupero Animali Selvatici di Valpredina a Bergamo. Subito visitato, l'animale è apparso denutrito e verosimilmente affetto da una forma di intossicazione. Oltre alle cure veterinarie saranno poi gli esiti degli esami a stabilire le cause e le patologie, in attesa che l'aquilotto si riprenda per poi essere di nuovo liberato in alto Garda.

Si è svolta ieri, presso Palazzo Lombardia a Milano, la cerimonia di consegna dei diplomi di frequenza e superamento degli esami del “Percorso di qualificazione per comandanti e responsabili di servizio della Polizia Locale”. Numerosi i comandanti bresciani coinvolti.

Il percorso ha visto partecipare circa 70 comandanti provenienti da tutta la regione, impegnati per più di tre mesi tra lezioni, confronti e la realizzazione di una tesi-project work dai presentare alla commissione esaminatrice. L'assessore regionale alla Sicurezza, Romano La Russa, durante la cerimonia di consegna ha voluto sottolineare la particolare vicinanza tra la struttura regionale e le unità operative locali, ringraziando anche la struttura di formazione PoliS-Lombardia. I funzionari che terminano con successo questo tipo di percorso di formazione si qualificano come soggetti ad alta specializzazione e quindi portatori di un notevole valore pubblico. "Nuovi manager al servizio della pubblica amministrazione" così li ha definiti l'assessore.

Tra questi, sono 13 i comandanti di polizia locale del Bresciano giunti alla fine del percorso e presenti alla cerimonia di Milano: Stefano Canuto (Mazzano-Nuvolera-Nuvolento), Giovanni Castaldo (Rudiano), Cristiano Cavallaro (Leno), Piero Decarlo (Paratico), Stefano Dondelli (Calvagese-Muscoline), Mauro Fezzardi (Sirmione), Ettore Lupi (Remedello), Josef Meloni (Botticino), Massimo Pini (Manerbio), Marco Romano (Travagliato), Walter Rotundo (Concesio), Desirèe Vezzola (Lumezzane), Massimo Zambarda (Prevalle-Paitone-Serle),

La cerimonia è stata preceduta dall’omaggio alla memoria dell'operatore di polizia locale Nicolò Savarino, agente del Comando di Milano, morto in servizio alcuni anni fa. Sono stati premiati in sua memoria sei agenti di Polizia Locale distintisi in attività legate al controllo del territorio e polizia di prossimità. Il premio è stato istituito da poco ed è stato assegnato ieri per la prima volta.

A distanza di poco più di un mese dall’inizio della stagione venatoria la Polizia Provinciale di Brescia traccia un primo bilancio dell’attività di monitoraggio e controllo effettuato da .agenti e ufficiali del Nucleo Ittico-Venatorio sull’intero territorio provinciale.

 

Nonostante un avvio della stagione venatoria sottotono, in considerazione anche della situazione climatica, i dati emersi dalle verifiche e dai controlli sulle varie forme di caccia (selvaggina stanziale, tipica di monte, migratoria) non si discostano sostanzialmente da quelli dello scorso anno. I vari distaccamenti operativi del Nucleo Ittico-Venatorio hanno effettuato 24 denunce per reati vari che spaziano dall’abbattimento di specie protette, all’abbandono di armi, dall’uso di mezzi di cattura proibiti al furto venatorio. Sono state sequestrate 25 armi da caccia, numerosi fonofil e sono state anche elevate 67 sanzioni per violazioni amministrative prevalentemente dovute a omesse annotazioni sul tesserino venatorio, oppure per mancato rispetto della distanza di sicurezza da abitazioni e strade.

A seguito delle verifiche intraprese, la Polizia Provinciale ha eseguito il sequestro di 145 esemplari di fauna protetta abbattuta illegalmente mentre numerosi esemplari di richiami vivi detenuti illegalmente, ma ancora atti al volo, sono  stati rimessi in libertà. Non sono mancate situazioni di particolare delicatezza, come quella del rinvenimento in un capanno di armi da caccia cariche ed incustodite, mentre il titolare si era assentato per andare altrove. In un altro caso è stata scoperta selvaggina abbattuta illegalmente e nascosta, poi rinvenuta grazie al fiuto del cane Sole, l’unità cinofila della Polizia Provinciale. Da segnalare, inoltre, il rinvenimento di cervi e caprioli feriti inseguiti da cani da caccia.

"L’attività della Polizia Provinciale non è solo questo - spiega il comandante Claudio Porretti - sono decine anche gli interventi per il soccorso di animali selvatici feriti su tutto il territorio provinciale. L’ultimo solo in ordine di tempo è stato nella notte tra domenica e lunedì in Vallesabbia dove, grazie all’intervento degli uomini del Nucleo Ittico-Venatorio e dei Veterinari di ATS, è stato salvato un giovane esemplare di capriolo che a seguito di un incidente stradale, da cui era uscito pressoché illeso, veniva rimesso in libertà dopo essere stato recuperato, non senza difficoltà, in una scarpata". Lo si vede nella foto di copertina e in quella sotto.

A tutto questo si aggiunge anche il costante monitoraggio sulla presenza del lupo e dell’orso nel bresciano. "E’ una presenza - conclude il comandante - che si farà verosimilmente sempre più stabile e con la quale dovremo imparare a misurarci, educandoci alla convivenza". Ha infine preso corpo l’attività dell’Unità Cinofila Antiveleno della Polizia Provinciale che in futuro verrà addestrata anche alla ricerca di fauna abbattuta e armi da sparo.

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