Cronaca

E’ giunta tramite il numero di emergenze 1530, intorno alle ore 22:00 di ieri, venerdì 15 luglio, alla Sala Operativa della Guardia Costiera del Lago di Garda, la segnalazione di un diportista che giunto nelle acque antistanti la località “punta corno” del Comune di San Felice del Benaco, notava delle luci provenire dalla scogliera sotto stante.

In un primo momento il segnalante per il buio e la scarsa visibilità aveva ipotizzato si trattasse di una barca finita sugli scogli, ma una volta giunti sul posto i soccorritori della Guardia Costiera si sono avvicinati con il Rescuerunner – moto d’acqua che può navigare su scogliere soffolte, bassi fondali e in prossimità di scogli - ed hanno verificato che a chiedere soccorso erano quattro persone di nazionalità danese, che avevano intrapreso un’attività di escursionismo nel primo pomeriggio, per poi trovarsi in difficoltà con il sopraggiungere della notte, allorquando non riuscivano più ad orientarsi e a trovare i sentieri percorsi durante il giorno.

Fermatisi, pertanto, stremati sugli scogli di punta corno, hanno richiesto soccorso all’unità da diporto in transito, mediante la torcia di uno smartphone.

Le operazioni di soccorso, sono state condotte con professionalità e attenzione in pochi minuti grazie all’impiego del rescuerunner della Guardia Costiera di Salò, che ha imbarcato due persone per volta e le ha poi trasferite a bordo dell’altro mezzo della Guardia Costiera rimasto più a largo per i bassi fondali presenti in zona.

Una volta a bordo, sono stati trasportati nel sorgitore di portese del Comune di San Felice del Benaco, ove sono stati sbarcati, senza necessità di assistenze sanitarie.

 

 

La chiamata di una bambina per segnalare una lite familiare ha portato alla scoperta di quantità ingenti di droga conservate in un'abitazione di Gavardo. Il commento del sindaco, Davide Comaglio.

 

Tutto ha avuto inizio ieri pomeriggio verso le 17:45, quando una bambina di otto anni chiama il numero unico di emergenza per segnalare una lite in famiglia. Gli operatori del 112 allertano la polizia locale valsabbina che subito si reca con una pattuglia sul posto, a Gavardo. Sulla strada, poco lontano dalla porta d'ingresso, gli agenti vedono una donna in lacrime con una bambina in braccio. La signora ha escoriazioni al volto e sulle braccia, eppure dice di non volere aiuto, anzi assume un atteggiamento reticente, dichiara che non è successo niente, che è stata lei ad aggredire il compagno e non viceversa. Durante il racconto, tuttavia, cade più volte in contraddizione, pertanto gli agenti si insospettiscono e decidono di approfondire i fatti. 

Nel frattempo raggiungono il compagno della donna, fermo sull'uscio di casa, che viene identificato. L'uomo appare molto agitato, ammette di aver litigato con la compagna ma niente di più, secondo lui è stata la bambina a inventare tutto. Dall'ingresso dell'abitazione intanto proviene un forte odore di marijuana, perciò le forze dell'ordine decidono di procedere con una perquisizione. A questo punto entrambi gli adulti assumono un atteggiamento molto oppositivo e accampano ogni tipo di scusa per non far entrare gli agenti: "Dovete togliere le scarpe, è una casa privata, non potete entrare" e via di seguito, impedendo materialmente l'accesso all'abitazione per quasi quaranta minuti, fino a quando gli agenti contattano un avvocato e riescono a entrare. Intanto i due continuano a negare la presenza di droga con toni sempre più alterati e nervosi.

L'uomo arriva a strattonare gli agenti perché desistano e si mette davanti alla porta della camera per impedire l'accesso, ma alla fine è costretto a farsi da parte. A quel punto la prima scoperta: in un armadio, dentro un cofanetto, vengono rinvenuti 4 Kg di marijuana, oltre alla sostanza per il confezionamento e la pesatura. Ma non è finita, perché occultati tra i vestiti vengono trovati 11.460 euro, conservati in mazzette accuratamente ordinate e disseminate in diversi luoghi, tutte in banconote di piccolo taglio. 

La perquisizione viene quindi estesa all'intero appartamento e al relativo garage, dove sono conservati altri 2 kg di marijuana, 68,80 grammi di hashish e 24,95 grammi di cocaina, cui si aggiungono un bilancino di precisione, la macchina del sottovuoto, cellulari e altro materiale. "Tutto fa pensare - commenta il comandante Fabio Vallini - a un giro notevole, con un commercio di sostanza stupefacente destinato agli spacciatori, più che a droga smerciata al dettaglio".

Le due persone sono state arrestate e piantonate per tutta la notte e questa mattina sono state processate per direttissima. Il magistrato ha convalidato l'arresto per entrambi, mentre il denaro e tutto il materiale sono stati sequestrati. Ora lui si trova a Canton Mombello e lei a Verziano, mentre i figli sono con un parente in attesa della decisione del giudice, visto che è stata informata anche la Procura dei Minori. I due sono residenti a Gavardo, vicino al centro, ed erano già conosciuti dalle forze dell'ordine per precedenti penali. 

Il sindaco di Gavardo Davide Comaglio ha commentato subito i fatti, dichiarando: “Mi sono complimentato con il comandante dell’Aggregazione della Polizia Locale di Valle Sabbia Fabio Vallini e i suoi agenti per il grande risultato che conferma il costante e proficuo lavoro svolto sul territorio gavardese. E’ altresì evidente che sono confermate le mie preoccupazioni sulla sicurezza di una parte del centro storico, che non possono essere delegate esclusivamente alla Polizia Locale e richiedono la proficua collaborazione delle diverse forze di polizia. Delle criticità gavardesi abbiamo parlato in un apposito incontro svolto nelle scorse settimane con S.E. il Prefetto Maria Rosaria Laganà che porterà alla convocazione, per la fine di luglio, del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica”.

Giovanna Gamba

 

Dusi, 45enne risiedente in paese, è stato stroncato da un malore domenica mattina mentre partecipava a un concorso per moto d'epoca al Museo Mille Miglia di Brescia.

 

Era un appassionato di veicoli d'epoca e molti lo conoscevano anche per la sua collezione di biciclette che negli anni ha restaurato e spesso esposto. Roberto "Pacio" Dusi si era iscritto al primo "Concorso di eleganza per moto d'epoca" promosso dall'US Leonessa d'Italia 1903, il motoclub più antico del nostro Paese. Domenica mattina si era dunque recato in città con un sidecar storico acquistato da poco, anche pare non si sentisse del tutto bene. Doveva essere una giornata all'insegna della leggerezza e del divertimento, invece in tarda mattinata è sopraggiunto il malore fatale.

L'uomo ha accusato dolori al petto e faticava a respirare, quindi è stato fatto sedere all'ombra, ma ha ben presto perso i sensi. Soccorso dal personale dell'automedica che gli ha praticato le manovre di rianimazione e somministrato l'ossigeno, è stato poi trasportato d'urgenza alla vicina Poliambulanza, dove però è giunto in condizioni disperate, tanto che dopo poco ne è stato dichiarato il decesso. Pare che il 45enne lamentasse da qualche tempo dei malesseri, ma erano dolori leggeri e non vi aveva dato peso.

La notizia è giunta presto in Valsabbia dove Dusi era molto conosciuto per la sua passione verso i veicoli d'epoca, che non mancava di esporre al pubblico in occasione di mostre o manifestazioni varie. L'uomo lascia la moglie Elisa, i figli Andrea e Stefano, la mamma Ferruccia, i fratelli Valerio e Valter con le loro famiglie e numerosi parenti e amici. I funerali saranno celebrati mercoledì 18 maggio alle 10:30 nella parrocchiale di San Michele Arcangelo a Sabbio Chiese, partendo dalla casa funeriaria Gabusi & Zani in località Mondalino.

E’ giunta intorno alle ore 23:10 di giovedì 7 luglio, alla Sala Operativa della Guardia Costiera del Lago di Garda, la richiesta di soccorso da parte di due diportisti che con il loro semicabinato con motore entrofuoribordo erano finiti sugli scogli della secca dell’Altare a sud dell’Isola del Garda.

In quel momento le condizioni meteo lacuali non erano delle migliori per la coda della perturbazione che stava attraversando il nord Italia, lago con onde di circa un metro e mezzo e vento teso, con pioggia e visibilità scarsa.

La sala operativa della Guardia Costiera di Salò, vista la situazione, disponeva l’immediato intervento di due mezzi nautici assegnati al Nucleo, il nuovo “RESCUERUNNER” (particolare moto d’acqua capace di operare senza limitazione alcuna anche su bassi fondali, secche e scogliere affioranti) e il “GC A58”, che, partiti dal sorgitore di Salò sono giunti dopo pochi minuti nei pressi della secca dell’altare.

I guardiacoste, analizzate le condizioni meteo lacuali e la morfologia dei bassi fondali, operando in sinergia uno - il GC A58 - restando a distanza di sicurezza dalle secche, mentre l’altro – il RESCUERUNNER – eseguendo l’attività di avvicinamento alla scogliera, l’affiancamento al motoscafo incagliato, il trasbordo e il trasferimento sul GC A58 dei due diportisti, eseguito in due distinte sortite, con l’intervento SAR che veniva portato a termine con sicurezza e professionalità in pochissimi minuti. Successivamente i due malcapitati venivano trasportati fino al sorgitore di Salò, ove sbarcavano senza necessità di assistenza medica.

Solo un grande spavento per entrambi, ma una dimostrazione di efficienza del dispositivo operativo messo in atto sul Lago di Garda per l’operazione Mare/Lago Sicuro dalla Direzione Marittima di Venezia, grazie al rischieramento del RESCUERUNNER - nuovo mezzo nautico della Guardia Costiera – disposto dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, proprio nelle acque del Lago di Garda.

Dalla Sala Operativa della Guardia Costiera, viene rilanciato il messaggio ai naviganti di prestare la massima attenzione ai bollettini di previsioni metereologiche, oggi ormai consultabili anche da App meteo molto attendibili, nonché di rispettare i limiti di velocità, che di notte sul lago di Garda sono di 5 nodi e, in ultimo, di pianificare sempre preventivamente le navigazioni verificando le carte nautiche della zona ove si vuole navigare al fine di evitare rischi di incaglio, in prossimità di coste o bassi fondali, prestando anche attenzione ai segnalamenti diurni e notturni che indicano pericoli, nonché alle strumentazioni di bordo che segnalano la profondità dei fondali.

in una giornata caratterizzata soprattutto dalla scarsa affluenza alle urne, alcuni centri della valle erano chiamati anche alla scelta del sindaco: Mura, Odolo, Provaglio Valsabbia.

 

A Provaglio importava soprattutto raggiungere il quorum del 50% per rendere valida l'elezione dell'unico candidato, il sindaco uscente Massimo Mattei. Obiettivo raggiunto con una percentuale del 65,7%, anche se il calo è stato comunque sensibile: -7,5% rispetto alla tornata precedente.

Odolo ha visto in campo la sfida fra Marino Zinelli, della lista Odolo c'è, e Fabio Dolci, vicesindaco nella scorsa amministrazione Cassetti, collegato alla civica ViviAmo Odolo. Nel paese l'affluenza si è attestata intorno al 58,4%, con 947 votanti su 1621 aventi diritto. La vittoria è andata a Zinelli, i cittadini hanno scelto il nuovo rispetto alla continuità rappresentata dal vicesindaco uscente. Nella lista uscita sconfitta dalle urne si presentava anche il sindaco uscente Fausto Cassetti che ha catalizzato la quasi totalità delle preferenze espresse dagli elettori.

A Mura i cittadini hanno scelto di riconfermare il sindaco uscente, Nicola Angiola Flocchini con Mura Bene Comune, che era stata sfidata da Edoardo Teotti e la sua lista Alternativa per Mura. I voti a favore della Flocchini sono stati 271 (64%). Al piccolo centro dell'alta valle va il merito di una crescita dell'affluenza: con un +3,1% rispetto al 2017 il comune è in controtendenza con il resto della Provincia e dell'intera penisola.

Uno sciame di api era finito tra le lapidi del cimitero ed è stato posizionato nell'apposita arnia da un apicoltore chiamato dalla polizia locale.

 

Nei giorni scorsi, gli utenti avevano segnalato alla polizia locale la presenza di vespe su alcune lapidi del cimitero di Calvagese della Riviera. Il sopralluogo dell’ufficio tecnico aveva invece evidenziato che si trattava di api, insetti protetti per legge, che andavano recuperate al più presto. Gli agenti, al comando di Stefano Dondelli, procedevano quindi a delimitare la zona interessata e a contattare l’apicoltore Alberto Zambarda, di Soprazzocco di Gavardo.

Per procedere c'era però bisogno dell'autorizzazione dei familiari di due defunti alla rimozione della lapide, dietro la quale si erano rifugiati gli insetti. Dopo questo passaggio, l'apicoltore nella mattinata di ieri, domenica 15 maggio, ha posizionato un'arnia accanto alle tombe con l'obiettivo di recuperare lo sciame non appena fosse tornato al cimitero verso sera. Così è stato: al tramonto tutte le api sono entrate nell'arnia e l'apicoltore ha potuto portare via la cassetta con il prezioso carico.

Questa mattina nei pressi del bar Due Ponti a Sabbio Chiese un'automobile si è completamente ribaltata dopo che il conducente ha perso il controllo, probabilmente per un malore. 

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia locale valsabbina. Sono in corso gli accertamenti per capire le cause, ma pare che l'automobilista abbia sbandato e perso il controllo dell'auto, toccando un'altra vettura e poi ribaltandosi. Al momento l'ipotesi più plausibile è che si tratti di un malore.

Certo il rilievo della dinamica fa pensare che l'incidente avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi essendo accaduto in un luogo frequentato da pedoni che avrebbero potuto essere improvvisamente travolti.

Si era alzato in volo anche l'elicottero nel tentativo di soccorrere la persona coinvolta in un incidente avvenuto nel pomeriggio dopo il passo di San Rocco tra Capovalle e Idro. È stato tutto inutile. Non sono servite a nulla le cure prestate, l'immediato intervento di soccorritori in ambulanza e vigili del fuoco per salvare la vita ad una signora ottantenne, uscita di strada mentre si trovava alla guida della sua vettura.

La donna ha perso il controllo dell'auto probabilmente in seguito ad un malore. Quando i soccorritori sono giunti sul posto, allertati dal conducente di una vettura di passaggio, per l'ottantenne non c'era più nulla da fare. Secondo il racconto di un testimone, l'auto nell'affrontare una curva avrebbe proseguito la sua corsa finendo fuori strada.

 

 

E’ giunta nel primo pomeriggio di ieri, alla Sala Operativa della Guardia Costiera del Lago di Garda, la segnalazione relativa alla scomparsa di una ragazza della quale era stato trovato uno zaino sulla punta del sasso della rocca di Manerba.

E’ stato disposto l’immediato impiego di due mezzi navali della Guardia Costiera e contestualmente sono intervenuti anche il 118, con l’elisoccorso e i Vigili del Fuoco via terra, per eseguire le ricerche sulla scogliera, nonché  i  Carabinieri della locale stazione di Manerba, che dall’alto hanno notato il corpo di una ragazza sugli scogli.

L’elicottero del 118, giunto sulla rocca ha verricellato il sanitario, che ha constatato la morte della ragazza, mentre per il recupero è stato necessario che un guardiacoste dell’Equipaggio GC135B raggiungesse la scogliera a nuoto per collaborare con il sanitario a recuperare il corpo adagiandolo su una barella e trasportandolo sulla motovedetta CP 703.

Recuperato a bordo dell’unità della Guardia Costiera, la stessa ha fatto rotta verso il porto di Dusano di Manerba del Garda, ove in banchina vi erano autoambulanza del 118 e i Carabinieri che hanno assunto le attività investigative per ricostruire la dinamica della caduta della giovane donna.

 

 

Nella giornata di mercoledì, 22 giugno, il pronto intervento degli agenti della Polizia Locale ha sventato sul nascere un tentativo di furto di biciclette e condotto all’arresto in flagranza dell’autore del reato.

 

Il brillante risultato è frutto del costante controllo del territorio garantito dal Comando della Polizia Locale, grazie anche all’ausilio della rete di telecamere dislocate sul territorio. L'arresto è avvenuto mercoledì intorno alle 13 in prossimità del centro storico, dove un cittadino trentenne di nazionalità rumena ha adocchiato una bici elettrica di ingente valore e, tranciata la catena che la legava ad un cartello segnaletico, è salito in sella con l’intenzione di eclissarsi.

Il suo tentativo è sfumato in pochissimi secondi perché è stato quasi immediatamente bloccato dagli agenti della Polizia Locale, coadiuvati anche da un carabiniere in licenza presente sul posto. Dopo l’arresto del ladro gli agenti hanno pure individuato la sua auto, una station wagon con a bordo un’altra bicicletta pure rubata, una seconda trancia, un flessibile a batteria e una chiave per svitare le ruote.

Le due bici elettriche, del valore di circa 8.000 euro l’una, sono state così felicemente restituite ai proprietari, due turisti inglesi in vacanza sul Garda. Il malvivente è stato tradotto presso il comando della Polizia Locale di Brescia dove ha trascorso la notte, prima di essere processato per direttissima e condannato ad un anno di reclusione con il divieto di dimora nella provincia di Brescia.

L'amministrazione comunale ha espresso soddisfazione per il risultato messo a segno dalla Polizia Locale, impegnata ogni giorno ad assicurare la sicurezza dei propri cittadini e dei visitatori in stretta collaborazione con le altre forze dell’ordine, Il loro lavoro è ancora più apprezzabile nei mesi estivi quando l’affluenza dei turisti è costante e massiccia e con l’obiettivo prioritario di prevenire ed allontanare ogni forma di reato. Un contributo importante per la tranquillità di una delle mete turistiche più ambite e ricercate del
Garda. 

Ieri, venerdì 20 maggio, a partire dalle ore 15.00 è stato riaperto il Passo Crocedomini da tutti i lati, con largo anticipo rispetto agli anni precedenti date le temperature miti e le scarse precipitazioni che hanno caratterizzato l'inverno 2021-2022.

Si comunica inoltre che martedì 24 maggio transiterà sul Passo il Giro d'Italia. Il Prefetto ne ha pertanto ordinato la chiusura temporanea per garantire lo svolgimento della manifestazione in piena sicurezza. Al termine del passaggio degli atleti, il Passo tornerà quindi accessibile ai cittadini.

Saranno prossimamente comunicati gli orari di chiusura temporanea.

https://www.provincia.brescia.it/cittadino/viabilita-e-strade/notizia/riapertura-passo-crocedomini

 

 

 

Ancora una denuncia da parte del sindacato della Polizia penitenziaria rispetto alla situazione del carcere di Brescia.

Ecco il comunicato:

Poco dopo mezzogiorno un detenuto si è scagliato contro un ispettore della polizia penitenziaria in servizio presso la Casa circondariale di Brescia lanciando un secchio al volto. Il poliziotto ha riportato una grave ferita all'occhio, tanto che è stato necessario l'invio presso il pronto soccorso del Civile.

Il detenuto  si trovava in isolamento disciplinare per altri numerosi atti di intemperanze, già oggetto di diverse denunce penali da parte del personale per oltraggio, minacce e aggressioni. La Fp Cgil ha più volte sollecitato l'amministrazione ad un allontanamento dalla struttura bresciana, ma senza alcun esito.

Lanciamo l'appello al Provveditorato regionale dell'amministrazione Penitenziaria affinché trasferisca con immediatezza il facinoroso, chiediamo inoltre maggiore tutela della incolumità fisica per i poliziotti ormai demotivati professionalmente.

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