Società

Il lago di Garda e il turismo del lusso. Si fa sempre più rilevante la presenza di strutture di ospitalità di alta gamma sul lago di Garda e non solo. Serve allora una nuova una conoscenza e una preparazione per lavorare in questo ambito.

Così per offrire una sempre maggiore opportunità di crescita a studenti e operatori del settore, Università Cattolica del Sacro Cuore attraverso l’Osservatorio per il turismo gardesano (OTG), con il sostegno di Terme di Sirmione, Comunità del Garda, Navigarda e Fondazione Ugo da Como, ha organizzato una Summer school sul turismo del lusso per i prossimi 16-20 giugno.

Quattro giorni di lezioni, conoscenza del territorio, incontri con gli esperti riservati a venti giovani (studenti ma anche imprenditori e operatori del settore) che vogliono approfondire gli aspetti economici, culturali, antropologici e concreti del fenomeno. La presentazione alla stampa si è tenuta all’Hotel Acquaviva di Rivoltella che sarà la base operativa della Summer school a cui parteciperanno relatori di università italiane e straniere (Cattolica, Napoli, Malaga, Parigi). Una lezione si svolgerà anche su una motonave nella Navigarda durante la navigazione. Info e iscrizioni (costo 600 euro): https://formazionecontinua.unicatt.it/formazione-luxury-tourism-branding-communication-sustainability-e124bs007611-01.

 

Preparativi in corso sin dall'Epifania in vista del Carnevale di Bagolino che - lo ricordiamo - si tiene quest'anno piuttosto in anticipo rispetto al consueto: lunedì e martedì 12 e 13 febbraio. Da segnalare anche per questo 2024 la presenza di due gruppi dei balarì che proprio lunedì e martedì si alterneranno nei due rioni (Cavril e Osnà) garantendo così una doppia festa.

Ma oggi vogliamo dedicarci anche all'altra componente del carnevale, quella più popolare e forse antica che ri riallaccia ad antichi riti sperduti nella notte dei tempi. Il carnevale bagosso ha infatti due anime: quella più nobile e ironica rappresentata dai balarì dagli sfarzosi costumi che si cimentano in oltre 20 ballate accompagnati dai musicisti che suonano i tradizionali strumenti, chitarre, bassi, mandolini. Vi è poi una seconda componente che è costituita dall' anima più spontanea e popolare: i mascher. Dietro maschere paurose di vecchie rugose e di montanari arcigni e costumi caratteristici, si celano gli abitanti di Bagolino (uomini, donne, giovani, ragazzi) che per due giorni si trasformano e occupano il paese facendo risuonare i loro sgalber e dilettandosi in svariati scherzetti. Persino la loro voce cambia e vengono utilizzate frasi ed espressioni il cui significato si perde nel tempo. Come il curioso suono “cua” che pronunciato ad alta voce ha una sorta di poter dissacrante e benaugurante.

 

 

 

Proseguono le tappe di avvicinamento in vista del Carnevale di Bagolino che quest’anno si presenta “alto”, cioè piuttosto in anticipo rispetto al consueto: lunedì e martedì 12 e 13 febbraio. Da segnalare anche per questo 2024 lo i balarì si divideranno in due gruppi che proprio lunedì e martedì si alterneranno nei due rioni (Cavril e Osnà).

Intanto anche i suonatori si preparano con i consueti ritrovi nelle osterie di Bagolino due sere alla settimana, dopo cena. Gli appuntamenti: lunedì 29 gennaio al bar Amici e alla pizzeria Cavallino, giovedì 1° febbraio al Centrale e al Tempo perduto, lunedì 5 al Maniva e alla Tana, giovedì 8 alle Strope e da Maria.

Tutto pronto per il carnevale anche a Ponte Caffaro.

 

Sabato 10 febbraio a partire dalle 21, presso StoroE20 (via Emilio Miglio 2), opening party con Leonardo Mazzari e Simone Comincioli per il 55° gran carnevale di Storo. Ingresso 5 euro.

Sarà una serata di musica e divertimento, prima con i Muppets Cover Band, poi con il DJ set e l'animazione a cura di Leonardo e Simone, i dj di Radio 51.

Per chi lo desidera, sarà in funzione un bus navetta con partenza dalla Valle Sabbia e dal lago di Garda. Per info, 346.3095149 o 340.0827098.

Questa sera, 3 febbraio alle 20:30, presso il teatro San Giovanni Evangelista (a Brescia, in contrada San Giovanni 12), il teatro Gavardo andrà in scena con "Caro don Murgioni", rappresentazione teatrale dedicata al sacerdote bresciano prigioniero per anni in Uruguay durante il regime militare negli anni settanta del Novecento. Ingresso libero.

 

L'evento è organizzato dalla parrocchia dei Santi Faustino e Giovita ed è la replica di una serata da tutto esaurito che si è svolta lo scorso 5 novembre a Gavardo, a trent'anni dalla morte di don Murgioni, di fronte a un pubblico attento e profondamente commosso. Sul palco si alterneranno Andrea Giustacchini e Paola Rizzi i quali accompagneranno il pubblico attraverso la varie tappe di una vicenda umana dolorosa e molto dura che ha portato in molti a riconoscere don Pierluigi Murgioni come un martire del nostro tempo. Saranno presenti il fratello Pino, lo scrittore Anselmo Palini, don Saverio Mori (anche lui incarcerato in Uruguay con don Pierluigi) e don Flavio Saleri, ex missionario fidei donum in Uruguay.

La regia è di John Comuni che è anche autore del testo dell'opera, tratta al libro di Anselmo Palini "Dalla mia cella posso vedere il mare, oltre che da documenti e lettere di Pino Murgioni, fratello di don Pierluigi. Voci e immagini ripercorreranno le tappe della vita di "un sacerdote - precisa l'autore e regista - che ha lasciato un segno indelebile per il coraggio con cui ha testimoniato la sua fede". La memoria di don Murgioni, scomparso a soli 51 anni il 2 novembre 1993, è sempre viva nei molti che lo hanno conosciuto e amato, ma merita di essere diffusa anche fra le nuove generazioni per la sua limpida testimonianza contro la violenza, l'ingiustizia e il mancato rispetto dei diritti umani, pagata con la privazione della libertà per oltre cinque lunghi anni di vita, dal 1972 al 1977. Da qui l'idea della rappresentazione a lui dedicata. 

Il sacerdote bresciano partì missionario nel 1968 per la diocesi di Melo, in Uruguay. Nel ‘72 venne arrestato con il confratello don Saverio Mori, di Lumezzane, e sottoposto a sevizie e torture nelle carceri della dittatura, per aver predicato i valori del Vangelo con la parola e l'esempio e aver denunciato pubblicamente le violazioni dei diritti umani in quel paese. Mentre don Saverio venne liberato dopo alcuni giorni, don Pierluigi restò in carcere per oltre cinque anni. Negli anni ’70 in molti paesi latinoamericani, retti da una dittatura militare, predicare il Vangelo significava essere considerato un pericoloso sovversivo. Il vescovo di Brescia, mons. Luigi Morstabilini,  papa Paolo VI e il governo italiano tentarono di ottenere la liberazione del sacerdote con diversi interventi. Tutto inutile: per anni nessuna pressione diplomatica riuscì ad attenuare le condizioni di detenzione di don Murgioni, che anzi venne spesso punito per l’intransigenza delle sue convinzioni e la determinazione dimostrata di fronte agli aguzzini. Nei terribili anni di detenzione, tuttavia, don Murgioni non si scoraggiò e divenne addirittura un punto di riferimento per gli altri detenuti che ammirarono la sua coerenza, la sua forza nel resistere ai soprusi, la sua dignità. 

«Nella sua serenità - osservò padre Baresi, originario di Gavardo, uno dei pochi che visitò il confratello - sembrava sfidare l’arroganza dei soldati». Don Pierluigi venne liberato nell’autunno del 1977 e subito espulso. Ritornato in Italia, fu prima assegnato alla parrocchia di San Faustino a Brescia, quindi nel 1981 raggiunse Ghedi, come coadiutore del parroco mons. Giacomo Pernigo, dove rimase fino al 1989. In quell’anno il vescovo Bruno Foresti lo nominò parroco di Gaino e Cecina di Toscolano. Nel 1993, colpito da una grave malattia, don Murgioni raggiunse la casa del Padre il 2 novembre 1993, a soli 51 anni di età. È sepolto con mons. Giacomo Pernigo nel piccolo cimitero di Gaino. A distanza di 30 anni sono ancora moltissime le testimonianze che mantengono vivo il suo ricordo ed è di particolare conforto sapere che a Ghedi per ricordare il suo operato fu costituita negli anni Duemila l’Opera don Murgioni, poi divenuta Cooperativa e ora confluita nella Casa della Misericordia, che riunisce una serie di realtà operanti nel campo del volontariato.

Proseguono le tappe di avvicinamento in vista del Carnevale di Bagolino che quest’anno si presenta “alto”, cioè piuttosto in anticipo rispetto al consueto: lunedì e martedì 12 e 13 febbraio. Da segnalare anche per questo 2024 lo “sdoppiamento” in due gruppi dei balarì che proprio lunedì e martedì si alterneranno nei due rioni (Cavril e Osnà).

Reduci da un anno di successi (due uscite in trasferta a Brescia in occasione dell’anno della Capitale della cultura in piazza del Foro e al teatro Grande), torneranno a ballare in paese mentre già nelle abitazioni le “signore” bagosse sono al lavoro per mettere a punto tutte le componenti dell’elaborato e bellissimo costume (giacca, cravatta, camicia, calzoni, calze lavorate a mano, sciarpe e soprattutto i cappelli addobbati di nastri e impreziositi dai gioielli di casa). 

Tra l’altro per iniziativa della Parrocchia e del parroco Don Paolo Morbio e del gruppo “Voci del carnevale” sono state organizzate alcune serate durante le quali le donne più esperte tramandano alle più giovani i segreti della confezione dell’abito tipico del carnevale. Il prossimo appunatmento è per lunedì 29 gennaio presso l’oratorio alle 20.30.

 

 

Tutto pronto in vista del Carnevale: giornate clou lunedì 12 e martedì 13 febbraio.

Anche se tutto inizia la domenica con il carnevale dove i protagonisti sono soprattutto i bambini. Poi la manifestazione entra nel vivo il lunedì mattina presto, come sempre alle 6:30 con la messa celebrata nella parrocchiale di San Giorgio che quest'anno compie 400 anni e prosegue con il tradizionale brodo di gallo offerto in canonica dal parroco Don Paolo Morbio. Di seguito via alle danze per due giorni, dalla mattina fino al tramonto quando si svolge la caratteristica Ariosa, la più coreografica e coinvolgente delle ballate. Non mancano poi le strepitose e fornitissime cucine (dove il bagoss non manca mai!) che vengono aperte in occasione delle “santissime feste” del carnevale. Tutte straodinariamente curate e ricche di ogni "ben di Dio". Tra queste si segnalano - permettetemi! - quelle di Marina, Cristina, Roberta e molte altre…

Anche quest'anno lo spettacolo, dunque, tempo permettendo, non mancherà.  

 



 

Sabato 3 febbraio alle 15, presso i locali del Centro socio-culturale "La Stazione" (Stazione FF.SS. Piazzale Vittorio Veneto), in occasione del "Giorno della Memoria" l'Anpi Lonato ha organizzato un incontro per esporre i risultati di una ricerca storica riguardante le deportazioni fra Brescia e il Basso Garda. Ingresso libero.

L'incontro si articola in più passaggi, a partire dalla presentazione delle fonti. Saranno poi trattati l'ispettorato della razza a Desenzano, le figure di Guido e Alberto (l'amico citato da Primo Levi) Dalla Volta, le pietre d'inciampo a Brescia, Desenzano e Lonato, Auschwitz ieri e oggi, Liliana Segre cittadina onoraria. E ancora: C. Colombo, arrestato a Lonato e internato ad Auschwitz; A. Gentilini, arrestato a Brescia e assassinato a Dachau; le SS della divisione Adolf Hitler a Lonato; G. Tavella, arrestato a Lonato e assassinato a Brescia.

Per info 351.3053670.

 

 

Anche quest’anno il comune di Gavardo si appresta a vivere i due Giorni della Memoria che ricorrono nel mese di gennaio

Sabato 27 gennaio alle ore 17,20 presso il cortile del Museo Archeologico della Vallesabbia  si è tenuta Memory Night 27 gennaio 1945 -27 gennaio 2024. In collaborazione con l’Associazione culturale VioletMoon e con l’Associazione di promozione sociale l’Ottava si è tenuta una Commemorazione per ricordare la Shoah attraverso storie, musiche e immagini. Lunedì 29 gennaio alle ore 18,30 si terrà la Commemorazione religiosa nella Chiesa parrocchiale dei SS. Filippo e Giacomo per ricordare il 79esimo anniversario del Bombardamento di Gavardo che causò 52 vittime, a seguire la Commemorazione civile alla presenza del Sindaco Davide Comaglio. L’orazione sarà tenuta da Maurizio Abastanotti, studioso e scrittore di storia locale e figlio di uno dei testimoni di quel giorno ancora viventi, al termine del quale gli alunni delle scuole faranno alcuni brevi interventi. L’accompagnamento musicale sarà a cura del Corpo Musicale Viribus Unitis.

Il ricordo del Bombardamento di Gavardo è infatti molto sentito dalla Comunità tanto da essere inserito come proposta per le scuole nel Piano per il Diritto allo Studio: ogni anno gli alunni della quinta elementare e delle classi di terza media incontrano infatti i testimoni che raccontano loro la tragicità e la drammaticità di quel giorno trasmettendo non solo il racconto dei fatti ma soprattutto le forti e dolorose emozioni. A seguire le classi delle terze medie visiteranno i luoghi di Gavardo che furono bombardati, e che cambiarono irrimediabilmente il volto del paese, in una visita guidata condotta dagli stessi testimoni, da Maurizio Abastanotti e dagli studiosi e giornalisti Maria Paola Pasini e Marcello Zane che aiutano a contestualizzare storicamente quanto accaduto. Grazie all’aiuto di una mappa del prima e del dopo, i ragazzi hanno la possibilità così di conoscere luoghi ormai scomparsi e con loro vite, negozi, attività, tutto un tessuto sociale che sparì alle 13,29 di quel 29 gennaio 1945. Il fare memoria di questo tragico evento di storia locale diviene così anche l’opportunità di raccontare la “Storia” di quegli anni in modo nuovo, sul “campo”, di conoscere un modo di vivere di allora così diverso dall’attuale dalla testimonianza di chi è ancora in vita, di riflettere sulla guerra e sulle sue conseguenze.

Questa settimana sarà il consigliere regionale Floriano Massardi l'ospite di Maria Paola Pasini e Marcello Mora a Primo piano, la trasmissione quotidiana di Radio 51.

Parleremo, tra gli altri argomenti, della sua proposta di legge regionale a favore di bande, cori e gruppi folkloristici. L'appuntamento è come sempre alle 8 e alle 12:30 dal lunedì al venerdì sulle frequenze di Radio 51.

Domenica 4 febbraio alle 15 nuovo e coloratissimo appuntamento al museo di Gavardo per festeggiare insieme il carnevale.

La sede di piazza San Bernardino aspetta le famiglie per l’evento “Carnevale 2024: con il museo…si scherza!”, durante il quale i partecipanti verranno coinvolti in un viaggio nel tempo, attraverso giochi e laboratori didattici. A concludere il pomeriggio sarà una sfilata delle maschere, sia dei grandi che dei piccini, con la premiazione del miglior travestimento a tema.

L’iniziativa, curata dal servizio didattico del MAVS in collaborazione con le operatrici della cooperativa La Melagrana, ha un costo di partecipazione di 2 euro a persona ed è rivolta ai bimbi accompagnati.

I posti sono limitati, pertanto la prenotazione è necessaria e potrà effettuarsi mediante il link del modulo online, presente sul sito web del museo. Per ulteriori informazioni, telefonare al 0365.371474 (dal martedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e il giovedì anche dalle 14.00 alle 17.00) oppure inviare una mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

Parliamo di giovani questa settimana a Radio 51 con alcuni progetti di grande interesse per il mondo valsabbino giovanile. Ne parliamo con i rappresentanti della Cooperativa Area e con la responsabile dei servizi sociali della Comunità montana di Valle Sabbia Mara Ceriotti. Punto di riferimento la ex centrale di Barghe. Tante le novità interessanti. Non perdetevi i nostri appuntamenti da lunedì a venerdì alle ore 8 e 12.30. Maria Paola Pasinie e Marcello Mora con i loro ospiti vi attendono.

 

Fotografia repertorio: la ex centrale di Barghe al centro di numerose iniziative

Altri articoli...