Cultura

Venerdì 23 maggio alle 21, presso il Teatro-Cinema Cristal, il Teatro Gavardo presenta “Caro don Murgioni”, dedicato al sacerdote incarcerato in Uruguay. Lo spettacolo è scritto da John Comini, ispirato al libro “Dalla mia cella vedo il mare” di Anselmo Palini e a lettere e immagini messe a disposizione da Pino, fratello di don Pierluigi.

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Venerdì 23 maggio alle 20:30, presso la Sala Consiliare di Palazzo Morani, Paolo Catterina e Fabrizio Landi presentano il libro dedicato a storie di fascisti e antifascisti a Prevalle. L'evento è organizzato dall'Associazione culturale "I giorni" e da ANPI Bassa Valle Sabbia. La parola a Paolo Catterina, autore del volume.

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Secondo incontro sulla letteratura dedicato a “La parola, l'abisso, il mosaico”. L'appuntamento con il professor Ottavio Ghidini e si tiene questa mattina lunedì 19 maggio a partire dalle 10 presso la biblioteca civica di Gavardo in via Fanti d'Italia.

Gli incontri sono dedicati a bibliotecari e personali docente. Il tema di oggi: “Un mosaico di citazioni, testi e incontri di testi”. L'iniziativa è sostenuta dalla rete bibliotecaria del nord est bresciano e dalla Comunità montana di Valle Sabbia.

 

 

Federico Carlo Simonelli, storico bresciano che svolge attività di ricerca presso l'Università degli studi di Milano, è l'ospite della settimana a Radio 51 nella trasmissione Primo piano con Maria Paola Pasini e Marcello Mora. Studioso del 900 e in particolare del nazionalismo di D'Annunzio, con il dottor Simonelli ragioneremo di storia ma anche di attualità, parleremo del rapporto complesso e delicato tra la storia e il presente. Non mancheranno nella discussione riferimenti al Vittoriale di Gardone e all'impresa dannunziana di Fiume. Sarà una settimana di grande interesse. Vi consigliamo di condividere con noi un po di tempo tutte le mattine alle 8 e alle 12:30. Vi aspettiamo.

 

 

La formula “Mondo futurista” è allo stesso tempo un omaggio allo scritto di Giacomo Balla del 1918 Universo Futurista e una dichiarazione d’intenti: un titolo che racchiude l’intero senso di una mostra che si propone di offrire ai visitatori una panoramica il più ampia possibile del movimento futurista, raccontandolo non solamente nel suo aspetto di rinnovamento estetico, ma come la vera “rivoluzione d’intenti” estetici e formali che fu. E che, dal Manifesto di Filippo Tommaso Marinetti del 1909, è giunta fino ai giorni nostri influenzando arti visive, musica, letteratura, teatro e, per certi versi, la vita stessa.

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